W.O.G.U.E.
Work Of God United Entertainment

2010, Lucifer Rising Records
Rock/Elettronica

La vita post-Death SS, per Steve Sylvester, passa per una sferzata darkwave
Recensione di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 27/11/10

La vita post-Death SS per il celebre Steve Sylvester passa per un cambiamento radicale di genere e look, visto che questi W.O.G.U.E. non sono tanto dediti all’horror metal tipicamente occultista della storica formazione del buon Paul Chain e del mefistofelico Steve, quanto piuttosto ad una darkwave energicamente rock e dalla forte speziatura Depechomodiana. Al di là dei noti fatti di cronaca che hanno imposto il cambio di nome da Opus Dei a W.O.G.U.E. (cambio dovuto all’azione legale della celebre organizzazione cattolica che ha imposto al cantante pesarese il ritiro dal commercio di tutti i dischi recanti il monicker), di sensazionale c’è anche una musica che, certo, può risultare in un qualche modo innovativa per il buon Steve, anche se sperimentazioni in tal senso sono state sporadicamente fatte anche lungo il corso della carriera con i Death SS (mi vengono in mente, a titolo di esempio, alcune canzoni fortemente elettroniche presenti su “Panic”). Tuttavia, è solo con i W.O.G.U.E. che Sylvester può esprimere appieno il suo amore per i gloriosi anni ’80, un amore chiaramente avvertibile sin dall’incpit di “My Goddess”, e che trova magnifica esaltazione nell’epicamente oscura “Hold Me, Touch Me, Heal Me”, traccia più riuscita del lavoro grazie ad una melodia travolgente.

Questo disco è un’opera che, è bene dirlo subito, soffre principalmente di una scarsa dinamicità dell’insieme, e di una triade conclusiva di pezzi davvero sottotono rispetto al resto dell’album. Quindi, l’evoluzione sonora messa in atto da Sylvester non è del tutto inedita, visto che un passo similare è stato compiuto anche dai Paradise Lost nel periodo “Host” e “Believe In Nothing”. Per il resto, si tratta di un onesto disco darkwave che può sicuramente fare felici gli amanti di tali sonorità, e che dimostra un’ulteriore volta quanto Steve sia un artista eclettico e capace di vestire, con risultati discreti, un numero impressionanti di pelli. Siano avvertiti i fan dei Death SS: difficilmente troverete soddisfazione in questa ennesima incarnazione di Steve (giusto “Shock Me” conserva un forte spirito hard rock nella sua struttura, con tanto di gustoso assolo di chitarra), anche perché, a livello tematico, l’album è lontanissimo dall’occultismo tipico dell’artista, preferendo esplorare, al posto della magia nera, il lato oscuro dei sentimenti (ed, in questo senso, risulta ancora più assurda l’azione esercitata dalla Opus Dei sulla band, visto che questo è il disco probabilmente più innocuo mai scritto dal Nostro in tutta la sua carriera…).

In conclusione, "Work Of God United Entertainment" rappresenta un’ottima occasione per conoscere/riscoprire un lato musicalmente poco esplorato da parte di uno dei personaggi più carismatici e controversi che l’universo discografico italiano abbia mai partorito. Un discorso musicale che, tuttavia, restituisce anche un vago sapore di inconcluso...quasi fosse una bozza in attesa di un’ulteriore rifinitura.



01. My Goddess
02. Bleeding
03. Mesmerized
04. Where Love Has Gone
05. Liar
06. Blow My Mind
07. Shock Me
08. Hold Me, Touch Me, Heal Me
09. Falling Into You
10.Desperation
11. Out Of Time
12. Sometimes

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