Rodolfo Montuoro
Nacht

2010, Incipit Recordings/Egea Music
Alternative Rock

Recensione di Marco Belafatti - Pubblicata in data: 08/12/10

Rodolfo Montuoro è un musicista/compositore di casa nostra che, grazie ai mini-album “Orfeo” e “Lola”, ha già avuto modo di farsi apprezzare presso il pubblico indie rock, sempre avido di nuove ed affascinanti proposte, per il carattere eclettico e sperimentale della sua musica. Intrigante sin dal titolo (in lingua tedesca), il nuovo album del Nostro (che comprende, oltre ai due lavori sopraccitati, cinque brani nuovi di zecca) ci consegna un rock dalle plumbee atmosfere notturne, caratterizzato da richiami ora progressive ora new wave. Le liriche di “Nacht” costituiscono uno dei punti di forza dell'intero progetto: ermetico e talvolta impenetrabile, Montuoro tesse attraverso arditi incroci lessicali, storie pregne di visionaria poesia. Particolare anche la voce dell'artista milanese, una sorta di Franco Battiato dalla pronuncia alquanto atipica (ascoltando il disco capirete sicuramente cosa intendo dire) che, con il suo tono tipicamente disincantato, traccia il fil rouge che collega tra loro questi undici “inni alla notte”.

Il buon Rodolfo non ha lasciato proprio nulla al caso e per impreziosire le trame del suo full length ha chiamato a sé una lunga schiera di rinomati collaboratori (ad onor del vero troppo lunga per essere riportata integralmente), tra i quali segnaliamo Francesco “Fry” Moneti dei Modena City Ramblers al violino, Massimo Giuntini dei Whisky Trail alla cornamusa e ai whistles, ma anche Giuseppe Scarpato e Gennaro Scarpato alla direzione artistica. Partecipazioni importanti, queste, che contribuiscono ad alimentare il fascino umbratile dei vari brani, tutti caratterizzati da un sound intenso e ricco di particolari, soprattutto là dove gli archi si uniscono alla chitarra elettrica in un connubio di sontuosa malinconia.

“Nacht” non presenta deficit di alcuna sorta; oltre ai pregi già elencati, potremmo ricordare che il songwriting è curato ed elegante, che la produzione non troppo cristallina fa il proprio dovere nel garantire ai brani una dimensione nebbiosa ed onirica, se non addirittura inquietante... ma rischieremmo di diventare ripetitivi. Come avrete capito, questo è un disco che merita la vostra attenzione. Forse l'unico aspetto destabilizzante sta proprio nel carattere élitario dell'opera e della voce di Rodolfo, ben poco incline alla “facile melodia” di un certo rock all'italiana. Il nostro consiglio è quello di non lasciarsi scoraggiare al primo ascolto, ma di tornare ad inserire questo disco nel vostro lettore per scoprirne, col tempo, ogni più piccolo dettaglio. Del resto, la notte può spaventare chi ancora non la conosce, ma ricordate che, ormai da millenni, gli animi più sensibili, in un modo o nell'altro, hanno sempre ceduto al suo fascino, tributandola con canti, versi e melodie d'infinita bellezza... Riusciremo noi a sottrarci all'incantesimo?



01. Silly Moon
02. Convergenze Parallele
03. Nacht
04. Blind Runner (Remix)
05. Orfeo
06. Labyrinth
07. Lola
08. Mondi E Popoli
09. Undici. Secret Talking (Remix)
10. La Svolta
11. Per Incantamento

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