Non so perché, ma in generale i testi, le tematiche e le sonorità mi hanno in qualche modo rimandato a quei gruppi come il Teatro Degli Orrori, tanto in voga oggi ed ampiamente acclamati. Per carità, essendo un disco di debutto, posso anche capire che l'influenza di un gruppo così premiato ed illustre sia ancora molto viva. Anche la voce del cantante mi è sembrata ancora un po' monotona e sicuramente legata agli stilemi dettati dalle band italiane di alternative rock odierne. Ma onestamente, trovo che questi piccoli nei vengano compensati dalla buona qualità dei suoni e dalla compatezza del lavoro, composto da dodici tracce che spaziano da un etereo rock, da immersioni nella new wave, per poi passare alla piacevolissima ruffianeria di tracce come "Hollywood". C'è un non so che di patinato, di ordinato e pulito in questo disco (come nel cofanetto della copertina, dove troviamo un pettinino, un paio di forbici e le lamette del barbiere), benché ci siano suoni volutamente lasciati sporchi, un po' più grezzi. Veramente piacevole come un viaggio lungo una strada innevata la bella "Disco Inverno", assolutamente adatta al clima di questi giorni. Un che di disturbante si respira nella title track di "D'Amore, Soldi E Vendetta", come se si viaggiasse in un'eterna spirale, risucchiati dall'amore, dai soldi e dalla vendetta. Grintosa ed energica risulta la bella "Titanioc", anche se questa, come già detto in precedenza, mi ricorda un po' tanto il Teatro Degli Orrori. Molto carina la citazione di un noto gioco televisivo: "ringrazio per l'offerta, rifiuto e vado avanti", vediamo se qualcuno dei lettori riesce ad indovinare a quale mi riferisco.
Insomma, questo disco d'esordio ha un fascino, che in apparenza sembra essere molto pulito ed ordinato, ma addentrandoci in questa piccola giungla, racchiusa in dodici brani dal sapore tutto urbano e un po' oscuro, si scopre un lato oscuro, un lato più grezzo. La raccomandazione è quindi di non lasciare chiuso quell'elegante cofanetto nero, perché non si nasconde una noiosa perfezione, ma una sincera imperfezione. Buon ascolto.