Francesco D'Acri
Che Cosa Sei

2010, Autoproduzione
Rock

Recensione di Alessandra Leoni - Pubblicata in data: 04/01/11

Che cosa succede se un astrofisico nato e cresciuto nella provincia a nord-ovest di Milano si mette a fare musica? Domanda interessante indirettamente postami da questo Francesco D'Acri, all'esordio con questo disco, intitolato (forse non a caso) "Che Cosa Sei".


La prima cosa che si riscontra è senz'altro l'influenza alquanto consistente dei colossi del rock italiano, più che quella del "Boss" Springsteen, tirato in ballo nella presentazione del disco. Intendiamoci, indubbiamente si sente lo spirito del grande cantautore statunitense, dando una bella dose di freschezza all'opera del Nostro, ma ascoltando con attenzione le tracce presenti, mi viene più da inquadrarle nel panorama nostrano, fatto di Ligabue, Vasco Rossi, Gianna Nannini, ma anche Le Vibrazioni, perché no. Il che sicuramente non è necessariamente un male, se non che il panorama, a mio avviso, sia sempre più stantio, vincolato alle solite soluzioni che ben sentiamo oggi nelle nostre radio a rotazione, o fino allo sfinimento, a seconda della scaletta proposta. Ad ogni modo, il buon Francesco non manca di vivacità e di brio, riuscendo a regalare all'ascoltatore delle canzoni con dei toccanti spaccati di vita vera e vissuta. Non manca il colore e la personalità del cantante nella composizione, come in "Vivo", bel brano robusto dal sapore blues, o nella lenta e struggente "Passione D'Amore". Tuttavia, se dovessi suggerire un aspetto da migliorare per rendere un po' più gradevoli e curati i brani è senz'altro la voce. Certamente, il lavoro di Francesco è un altro nella vita reale, però talvolta non sono riuscita ad apprezzare un brano, infastidita un po' dalla scelta di utilizzare questo o quello stile vocale. Un esempio è "Che Cosa Sei", oppure l'unico pezzo cantato in inglese "Free Message" o l'intensa "Portala Via". Non trovo il Nostro stonato o negato, semplicemente mi accorgo che ci vorrebbe un po' più di cura e di grazia nel cantare; anche perché il buon milanese ha anche una bella estensione vocale.


Insomma, gli ingredienti per poter essere accettato dall'ascoltatore medio italiano ci sono tutti. La personalità e la forza di volontà non mancano affatto, così come non manca una buona cura in sede di produzione. Ci vuole solo un po' più di cura nel cantato, anche perché questo può essere molto determinante. Coraggio!





01. Che Cosa Sei
02. Vivo
03. Passione D'Amore
04. Portala Via
05. Tempo Al Tempo
06. Tu Mi Chiedi
07. Sogni
08. Speranza
09. Free Message

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