Transatlantic
Whirld Tour 2010: Live in London [DVD]

2010, InsideOut Music
Prog Rock

C'è poco da dire... Un'esperienza live semplicemente esaltante! 
Recensione di Stefano Risso - Pubblicata in data: 07/01/11

Mastodontico. E trattandosi dei Transatlantic non poteva essere altrimenti. Il terzo live album dopo altrettanti lavori in studio chiude in bellezza l'esperienza di “The Whirlwind”, pubblicato nel 2009, lavoro che ha visto la band ritornare (in grandissimo stile) dopo otto anni di silenzio, ribadendo l'assoluta supremazia di questa formazione nell'attuale panorama prog.

Un'opera mastodontica abbiamo detto, con quale altro aggettivo potremmo descrivere “Whirld Tour 2010: Live in London”? Disponibile in versione audio, DVD e in un box contenente entrambi i supporti, lo show, registrato il 21 maggio scorso allo Shepherd's Bush Empire di Londra, corona un tour breve ma estremamente intenso, che ha registrato ovazioni e sold-out in ogni dove. Quasi inutile chiedersi il perché... Con nomi di questo calibro in ballo e con la bellezza della musica proposta, lo spettacolo è più che garantito.

Quasi sei ore di materiale da visionare con estrema calma, quasi impossibile da gustare tutte d'un fiato, a patto di prendersi una giornata intera interamente dedicata ai Transatlantic; una lunghezza diremmo pure spropositata, che ha il grande pregio di non affossare lo spettatore, bensì quello di calamitarne l'attenzione, di renderlo partecipe, di emozionarlo continuamente, facendogli perdere quasi la cognizione del tempo, totalmente rapito dalla magia dell'esibizione. Ovvero quando la lunghezza dei contenuti non significa sterile opulenza, ma frizzante ricchezza. Solo così le oltre tre ore di concerto volano con assoluta leggerezza, grazie a un mix di elementi perfettamente curati e bilanciati: la bellezza della venue, un teatro gremito e molto intimo, la perfezione della resa audio/video, la precisione della regia, attenta nel dare il giusto spazio a tutti i componenti (e al pubblico), senza creare bruschi stacchi e, non da ultimo, l'incredibile prova dei protagonisti.

Quello che traspare maggiormente dal concerto è il senso di gioia provato dai musicisti, la felicità di condividere un momento magico insieme al proprio pubblico. Quindi non solo prestazioni tecnicamente superlative, ma anche tantissime emozioni, sorrisi, cenni di intesa (specialmente tra la coppia Morse/Portnoy), attenzioni verso la platea e la balconata, insomma, una sensazione difficile da descrivere ma che rende lo spettacolo davvero speciale... Vedere la concentrazione dei musicisti nelle parti più complicate, la spensieratezza dei frangenti più leggeri, vedere spettatori non proprio giovanissimi cantare a squarciagola come i migliori teenager, pizzicare Neal Morse visibilmente commosso alla fine di “The Whirlwind” (ottanta minuti tutti d'un fiato), sono piccoli ingredienti che donano cuore e anima a quella che, con altri interpreti, poteva solo essere un'esibizione impeccabile.

Inutile stare a descrivere la tracklist come altrettanto superfluo sarebbe sottolineare l'assenza della benché minima sbavatura. Tutti quanti perfettamente calati nella propria parte, senza manie di protagonismo, tutti felici nel condividere la propria musica. Splendida la coppia ritmica Portnoy/Trewavas, da applausi le prove di Morse e di Roine Stolt (da pelle d'oca la sua prestazione vocale in “We All Need Some Light”, “scippata” proprio a Morse), senza dimenticare il supporto preziosissimo di Daniel Gildenlöw (Pain Of Salvation), praticamente a ogni cambio di inquadratura lo si vede impegnato con uno strumento differente: chitarra elettrica, acustica, tastiere, voce e percussioni, dimenandosi inoltre come un ossesso... Roba da chiedersi come faccia a reggere per tutta la durata dello spettacolo. Non mancano poi momenti di goliardia, come il motivetto del McDonald's (“I'm Loving It”) in “All Of The Above” o la parentesi di Morse alla batteria, con Portnoy impegnato in uno stage diving.

Come se non bastasse, l'opera viene completata dalle classiche interviste e da un documentario (di due ore), in cui si apprezza la band durante le prove prima del tour, immagini dal backstage e frammenti di vita on the road. Ennesima chicca poi la cover di “The Return Of The Giant Hogweed” dei Genesis, in compagnia di Syeve Hackett, durante l'High Voltage Festival. Insomma, se non lo avete ancora capito, “Whirld Tour 2010: Live in London” è uno di quei prodotti, ormai pochi, che valgono davvero ogni centesimo speso, assolutamente obbligatorio per i fan e altamente consigliato a chi volesse approfondire il discorso sui Transatlantic o a chi è semplicemente amante della buona musica. Fidatevi, non rimarrete delusi.



DVD 1

01.The Whirlwind
02.All Of The Above
03.We All Need Some Light
04.Duel With The Devil

DVD 2

Encore:
01.Bridge Across Forever
02.Stranger In Your Soul

Documentary
Band Interview

Bonus Track:
The Return Of The Gian Hogweed (feat. Steve Hackett)

Intervista
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