Come sempre, la sottoscritta trova sempre complesso dover dare un giudizio ad un EP, anche perché non esprime ancora la band a tutto tondo nel proprio spettro completo; ma da quel che si sente, si può ascoltare un rock piuttosto ovattato e delicato, sicuramente caldo, dalle influenze british, con dei bei cori a rendere più leggera e viva l'atmosfera generale. Il ritmo è generalmente vivace (ma non eccessivamente) ed è arricchito da testi dalle tematiche alquanto esistenziali e con qualche riferimento alla vita degli artisti. Il cantante si cala nei panni del cantastorie e, specie in "Silvia Silver", con brio viene raccontata una storia, seppur con ritmi e soluzioni che posso suonare parecchio immediate e semplici. Anche se, devo dire la verità, i brani che mi hanno colpito sono "Gomez" e "1984"; quest'ultima in particolare per dei cori suggestivi ed emozionanti e per le piacevoli linee di basso e di chitarra, accompagnate da una consistente batteria. Di "Gomez" si apprezza molto il basso, strumento che nel complesso viene esaltato a modo in tutto l'EP. Ancora una volta, ci troviamo di fronte ad una storia che ci viene raccontata, sospesa nel vuoto e nella vaga leggerezza che ci suggerisce quest'album.
Che dire d'altro, questo "La Mia Prima Guerra Fredda" risulta scorrevole e gradevole; uniforme ed omogeneo quanto basta. Anche se, a dirla tutta, spero che nell'album ci sia un po' più di varietà. Comunque sia, come inizio non c'è male. Speriamo di sentire il full-length al più presto.