Hurtsmile
Hurtsmile

2011, Frontiers Records
Hard Rock

Mondi e stili diversi si mescolano nell'ottimo esordio degli Hurtsmile.
Recensione di Daniele Carlucci - Pubblicata in data: 21/01/11

Gary Cherone è un nome di spessore nel mondo del rock, legato indelebilmente a quello della sua storica band, gli Extreme, ma non solo; il cantante del Massachussetts prestò la propria voce ai Van Halen nel 1998, incidendo “Van Halen III” e accrescendo così a dismisura la propria popolarità. L'ultimo progetto del vocalist americano si chiama Hurtsmile, un gruppo speciale perchè messo in piedi assieme al fratello chitarrista Mark. Completano la formazione il bassista Joe Pessia e il batterista Dana Spellman.

Hurtsmile”, l'omonimo disco di esordio, è un viaggio attraverso mondi, stili e generi diversi, un autentico contenitore di contaminazioni che provengono dall'hard rock, dal funk, dal grunge, dal country e persino dal prog e dal reggae. Un tale assortimento di influenze non vuol dire per forza avere un'accozzaglia senza senso di canzoni sconnesse tra di loro e, anzi, in questo caso tutto si lega perfettamente e mette in luce una band molto versatile e preparata tecnicamente. Devo ammettere con sincerità che mi ci è voluto più di qualche ascolto per apprezzare a fondo l'album e per coglierne le innumerevoli sfumature, tanto che ho cambiato di netto il mio parere non pienamente positivo all'inizio. Far riecheggiare nell'aria di continuo i brani di “Hurtsmile” mi ha portato ad ammirarne la forma e, in generale, a rivalutare l'intero CD, coraggioso e per niente banale: non si tratta di hard rock facile, ruffiano e mieloso, ma di un tentativo ben riuscito di far coesistere tipi di musica di svariata estrazione. Il modo di cantare di Gary Cherone è oramai un marchio di fabbrica inconfondibile e caratteristico, però questo già lo sapevamo e, piuttosto, sono rimasto piacevolmente sorpreso dalle ottime capacità del fratello Mark, un chitarrista con i fiocchi, in grado di mutare pelle e stile di canzone in canzone con semplicità elementare.

Parlando dei brani di “Hurtsmile”, i riff baldanzosi ed incisivi di “Just War Theory”, “Love Thy Neighbor”, “Set Me Free” e “Jesus Would You Meet Me” divertono e riconducono al funky rock degli Extreme, mentre “Stillborn” e “Kaffur (Infidel)” sono decisamente orientate al prog. Come dicevo in precedenza sono diversi i generi che si possono trovare nell'album e così c'è spazio anche per il puro reggae della spassosa “Just War Reprise”, per il soffuso lento “Painter Paint” e per “The Murder Of Daniel Faulkner (4699)”, canzone dedicata all'agente di polizia assassinato il 9 dicembre 1981 mentre era in servizio nella sua Philadelphia.

Buonissimo debutto per gli Hurtsmile, che non hanno alcuna intenzione di fermarsi ad un solo disco e hanno già in programma il suo successore. Gary Cherone durante la sua carriera ha sempre avuto al fianco chitarristi mostruosamente bravi (Eddie Van Halen, Nuno Bettencourt) e ora continua con questa buona abitudine con il fratello Mark: per i Cherone il talento è una dote di famiglia.



01. Just War Theory
02. Stillborn
03. Love Thy Neighbor
04. Kaffur (Infidel)
05. Painter Paint
06. Tolerance Song
07. Set Me Free
08. Jesus Would You Meet Me
09. Slave
10. Beyond The Garden - Kicking Against The Goads
11. Just War Reprise
12. The Murder Of Daniel Faulkner (4699)

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