Dream of Illusion
Decadence

2011, SG Records
Power Metal

Recensione di Marco Somma - Pubblicata in data: 21/01/11

I Dream of Illusion sono italiani. Perché aprire una recensione con un appunto di tal fatta? Per orgoglio, per piacere e per una soddisfazione personale, per nulla celata, nel poter finalmente recensire una band italiana che riesce davvero a spaccare in un genere dove il più delle volte il bel paese mostra il fianco. Di quale genere stiamo parlando? Beh per semplicità ed esigenze di forma abbiamo scelto di etichettare i Nostri come Power metal ma per essere del tutto sinceri in “Decadence” c’è tanto power, quanto heavy e almeno una spruzzatina di nu-metal e thrash.

A partire dalla robusta “The Crow”, senza contare l’intro d’effetto un po’ Slipknot e un po’ Helloween, si incontrano già le contaminazioni, ma a farla da padrone è di sicuro la vena power made in Germany che si contraddistingue grazie al riff semplice e graffiante e una linea ritmica che è ben più che debitrice delle zucche di Amburgo. Quello che fa un po’ specie è la voce dal timbro ai limiti del bianco, o quantomeno adolescenziale, che contrasta violentemente con il tappeto di suoni sottostante. “Spiked Rain” mostra le prime tendenze thrash. Non stiamo parlando del thrash estremo di Death Angel o Exodus, quanto più quello melodico di Annhilator e Megadeth. La voce continua a risultare un abbinamento curioso ma mai spiacevole. L’assoluta mancanza di veleno nelle linee vocali fa piuttosto risaltare ulteriormente quanto fatto dal resto della band e al conto dei fatti è forse uno degli elementi che rende particolarmente originale la proposta dei Dream of Illusion. Buona la prova anche sulla mid tempo “Rocker Warrior” e particolarmente sui tempi sincopati e gli assoli progressive. Gli Helloween non sono però l’unica fonte di ispirazione e “Mistery” dimostra che la band ha attinto a piene mani anche dalla scuola Gamma Ray, addizionando però la ricetta di un reagente di grande effetto quale un tappeto di chitarra ritmica robusta, che potrebbe avere i suoi natali in quel connubio thrash/nu-metal che gente come Disturbed ed Ill Nino cavalcano da tempo.

Il disco non manca di qualche momento più debole, questo bisogna dirlo per amor di sincerità e completezza, ma anche questi momenti non fatto mai calare il tasso di adrenalina sotto la soglia di sicurezza. Ne sono prova “One Last Chance” e “End Of The World”. Se le chitarre di DeFanti e Giarola aveva hanno già avuto largamente modo di esprimersi, è solo con la ballad “Two Skies” che la voce di Valentini trova il giusto territorio per dare il suo meglio. Il brano in se non è nulla che non si sia già sentito in decine di altri dischi hard rock, ma è ben eseguito, evocativo e da modo di prendere fiato nella corsa. Prima di salutarci con l’outro, i Dream of illusion decidono di mostrare un’ultima volta i muscoli con “Born To Rock” e fugare ogni dubbio sullo spessore della formazione con il gioiellino heavy-metal “Back To The Evil Age”.

Come avrete notato ci sono più riferimenti a band e generi in questa recensione che in un vademecum del metal, questo badate bene non accade per mancanza di personalità del combo ma al contrario per una manifesta capacità di attingere dai maestri. Per gran parte dell’ascolto non ho potuto fare a meno di pensare Per gran parte dell'ascolto non ho potuto fare a meno di pensare: "La voce per quanto bella mi perplime”, ma si tratta pur sempre di una band giovane composta da elementi giovani che avranno tutto il tempo di acquisire ulteriore spessore, voce compresa. Una volta tanto non è il campanilismo che parla ma la spassionata osservazione dei fatti, i Dream of illusion non hanno nulla da invidiare alle nuove proposte d’oltre oceano, del nord Europa o della vecchia Germania. Un ascolto più consigliato!



01.Intro

02.The Crow

03.Spiked Rain

04.Rocker Warrior

05.Mistery

06.One Last Chance

07.End Of The World

08.Two Skies

09.Through The Storm

10.Born To Rock

11.Interlude

12.Hysteria

13.Back To The Evil Age

14.Outro

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool