Originariamente, l'album in questione è uscito nel 2002, ma la Metal Mind Productions ha deciso di ripubblicarlo nel 2009, chiedendomi se fosse necessario ripubblicarlo, dato che comunque la band ha lasciato scorrere ben otto anni tra il 1994 (anno di "Pleasuredome") e il 2002, anno di uscita vero e proprio del disco in questione. Inoltre, non siamo di fronte ad un lavoro memorabile, dove idee confuse e generi vari, come il grind, lo speed, il thrash metal si fondono con sonorità elettroniche e industrial. In alcuni brani, come in "Plus One" si ha la sensazione di essere più in un locale alla moda, dove sta per avere inizio una di quelle serate da sballo con illustri ospiti alla console. "Keep Falling Down" è un brano accattivante con un ritmo decisamente ossessivo e con una bella dose di brutalità, forse uno dei brani più riusciti, come la particolare e straziante "Mindshaver" (ed hanno anche dei titoli piuttosto pronunciabili, dati i curiosi titoli che potete vedere nella tracklist). Infatti, si ha come la sensazione che in alcuni brani ci siano troppe idee appena abbozzate, allora per portarli a termine, si prendeva qualche genere, e come in un cocktail, venivano mescolati ed agitati e serviti tutti assieme. E' simpaticamente assurda la traccia conclusiva, ovvero "I.M.S.M.T.S.U.R.", che sembra riprendere la furiosa "R.U.S.M.T.S.I.M.", per poi piombare in un lungo silenzio. Qualche problema al disco? No, semplicemente, con pazienza, qualche minuto dopo sentirete un brano jodel.
Se al delirio non c'è limite, purtroppo c'è un grosso limite in questo "Ahead": è troppo confuso, con troppe idee e pochi spunti fruttiferi. Non credo che avesse avuto molta fortuna nel 2002, ma credo che non abbia nemmeno più senso ripubblicarlo, visto che suona anche un po' datato e un po' stantio.