Human Void
Era Zero

2011, Crash & Burn Records
Nu Metal

Recensione di Marco Somma - Pubblicata in data: 24/01/11

Non è un compito facile quello di analisi e giudizio di un disco come "Era Zero", debut-album degli italiani Human Void, difficile quanto la direzione presa dal combo al momento della loro scelta stilistica. Gli Human Void attingono dalla tradizione di metal estremo, da quella elettronica ed industrial, ma guardandosi bene dal cercare un’evoluzione quanto più un bizzarro e piuttosto ostico approfondimento di temi e stilemi.

Una vera e propria valutazione track by track è sinceramente piuttosto superflua. L’opera si offre maggiormente per una valutazione d’insieme, attenta più ai contenuti che alla forma. Sono le prime ore del mattino quando il cd viene infilato nel lettore per la prima volta. Fuori la luce è ancora tenue e regna quell’atmosfera di torpore del mondo che si sta ancora stiracchiando, decidendo se vale davvero la pena di svegliarsi; fa piuttosto freddo e un caffè sembra quanto di meglio si possa chiedere alla vita. Un disco che si presenta come “una combinazione di extreme metal e rasoiate electro/industrial. Una produzione potente per un’esperienza alienante” non sembra proprio una proposta invitante, non in quel momento perlomeno. Con non poche perplessità si preme il tasto play sul lettore e ci si dedica alla fidata moka, l’idea è che per quanto poco indicato difficilmente il disco potrà ucciderci o rovinarci la giornata e comunque come sveglia sarà sempre meglio del traffico del mattino.

Sonorità sintetiche, fredde e psichedeliche si diffondono per la mia taverna, una voce pesantemente effettata emerge stimolando la curiosità, fin qui non è ben chiaro però se sto per ascoltare l’ennesima fatica degli elettro-ambient “Enigma” o un disco di musica estrema. Il platter non impiega molto a spazzar via ogni dubbio con una piccola esplosione di voci e chitarre distorte. Fin dalle prime tracce le contaminazioni industrial appaiono fondamentali nell’economia del cd, conferendogli quella vena malata e trasognante che sa di incubo atomico. “Self Human Combustion” come la precedente “Coronal mass ejection” si apre su sintetizzazioni ben studiate e misurate, qui però prendono molto più spazio anche sulla lunghezza. Qualcosa a tratti fa pensare ai Children of Bodom ma le soluzioni industrial-techno sono davvero troppo preponderanti e fondanti per dare al risultato un carattere di semplice derivazione. Forse il modo in cui riff di puro heavy-metal vengono inseriti tra ritornelli in voce scream sono alla base di quel collegamento mentale, ma davvero siamo su altri lidi. La radice thrash sorretta dalle sei corde e in particolar modo dalla sezione ritmica riporta direttamente ai lavori più recenti di band come “Stayer” e “Haunted”. La violenza è posta su sonorità già sdoganate, largamente famigliari al pubblico e facilmente comprensibili. Non c’è vera e propria furia omicida, quanto un lungo mid-tempo protratto sull’incedere di una rabbia interiore incancrenita che consuma lentamente ogni cosa. Forse proprio in questo sta il segreto di un’operazione che su carta prometteva di essere davvero difficile da digerire, ma che all’ascolto si rivela invece incredibilmente scorrevole e, curioso a dirsi, piacevole.

Con “Era Zero” gli Human Void provano a scavare ancora più in profondità in generi già largamente abusati, sfruttando la contaminazione degli uni negli altri alla ricerca di soluzioni nuove, rivelazioni sonore che in effetti a tratti raggiungono. Le tematiche, che a giudicare dall’artwork avrebbero potuto essere legate al “solito” futuro post atomico, sono invece ispirate a lati nascosti della natura umana, sviluppi imprevisti della società o misteri veri o presunti come quello di Tunguska. Gli Human Void sono votati ai segreti di un mondo che crediamo solo di conoscere, tanto in senso musicale che metafisico, una ricerca che in futuro potrebbe regalare non poche soddisfazioni.



01.Extinction

02.Coronal mass ejection

03.Self human combustion

04.Critical mind

05.Acid rain

06.Tunguska

07.Human void

08.Poison butterfly

09.Metamorphosis

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