Folge Dem Wind
Inhale The Sacred Poison

2011, Code666 Records
Black Metal

Recensione di Federico Botti - Pubblicata in data: 03/03/11

Inhale The Sacred Poison” è il secondo disco dei francesi Folge Dem Wind. I Nostri cercano con questo album di distaccarsi dal canonico black metal, proponendo una versione propria di un genere che vanta emuli un po' ovunque nel mondo, spesso con una qualità generale sotto la media.

In effetti la traccia in apertura (nonché titletrack dell'album) pare riuscire nell'intento, costruita com'è su atmosfere che riprendono ora dal black canonico, ora da quello sinfonico, ora da quello più atmosferico e “post”. A un incipit intenso e tirato corrisponde una parentesi acustico/atmosferica dominata da un suadente lavoro di chitarra e da una voce, quella di Kilvaras, che neanche in tre minuti ha fatto capire di che pasta è fatto, alternando scream più o meno acuti a un sussurro fioco e affannoso. La tensione cresce e decresce continuamente, senza però mai perdere di vista il filo guida di tutto il pezzo (cosa che invece accadrà più avanti con altre tracce, e che alla lunga si dimostrerà essere un discreto punto debole della proposta della band). Di pregevolissima fattura il lavoro svolto alle sei corde, le quali macinano riff “a cascata” di buona intensità emotiva, non gelidi come black metal vorrebbe, ma comunque pregni di malvagità e ferocia. La prestazione vocalica potrebbe invece infastidire, almeno ai primi ascolti, soprattutto in quei momenti in cui perde totalmente le sembianze di “cantato” per assumere quelle di urlo isterico, sguaiato e folle (non molto dissimile da quanto possiamo trovare, ad esempio, nei Lifelover). Buona anche la terza traccia, “Behind The Grey Veil”, dall'incedere più cadenzato rispetto a “Of Blood And Ether” che l'ha preceduta (e che non si fa segnalare per nessuno spunto in particolare). In questo pezzo si può assistere a un'interpretazione vocalica più consona agli standard del genere, un quasi-growl (pur sempre accompagnato da urla belluine in sottofondo) che nella seconda metà passa a un clean impostato, prima di cedere il passo a una sezione strumentale nella quale si perde totalmente ogni traccia di black metal a favore di uno strano ibrido atmosferico e quasi jazzato.

Passando per momenti meno riusciti (“Through The Eye Of The Immortal”) e per spunti tutto sommato interessanti (“Of Primordial Whirlwind”) si giunge, non senza una certa fatica, alla fine di questo disco. Dovendo quindi trarre delle conclusioni da quest'opera dei Folge Dem Wind, ci si trova un po' in una situazione non facile. I pro: buone atmosfere, malvagie e malsane al punto giusto, che si rifanno quasi più al pagan che al black d'annata; linee di chitarra decisamente affascinanti, sufficientemente subdole da conquistare dopo pochi ascolti, dinamiche e coinvolgenti. I contro: lunghezza dei brani un po' troppo eccessiva (otto minuti di media), che rende l'ascolto un po' complicato, anche perché spesso non supportato da sufficienti “agganci” per tenere sulla corda l'ascoltatore; momenti più sperimentali molto spesso evitabili, la cui presenza può lasciare un po' interdetti e fare momentaneamente perdere le coordinate del pezzo. Non mi pronuncio sull'interpretazione vocalica, mi rendo conto che possa piacere come destare qualche perplessità (soprattutto nei momenti più “estremi”), è quindi un fattore soggettivo, forse molto più soggettivo di tanti altri. Personalmente non l'ho trovata così disturbante, è solo necessario prendersi qualche minuto per abituarsi a tutte le sue inflessioni (che vanno dal morboso all'ossessivo al “posseduto”), ma la reputo un buon elemento distintivo della band.

“Inhale The Sacred Poison” è un album che raggiunge tranquillamente la sufficienza (in alcuni casi attestandosi su livelli anche decisamente buoni), ma minato com'è da divagazioni talvolta poco comprensibili e da una lunghezza che, abbinata a una certa mancanza di idee, si fa spesso gravosa, non riesce a innalzarsi dalla media. Comporre pezzi black metal lunghi che riescano a tenere desto e interessato l'ascoltatore non è cosa proibitiva (basti pensare alle suite dei Wolves In The Throne Room) ma è richiesta molta ispirazione e grossa capacità di coinvolgimento, che pare un po' latitare dalle parti dei Folge Dem Wind. L'album però merita  attenzione, se non altro per alcune sue canzoni di buon valore e in grado di far respirare un po' d'aria fresca a un genere che, da un po' di tempo a questa parte, si è ripiegato un po' su se stesso. Per quanto riguarda la band è invece consigliato non perderli di vista: viste le premesse non è totalmente fuori dal mondo che possano da un giorno all'altro uscirsene con qualcosa di veramente innovativo e completo.




01. Inhale The Sacred Poison
02. Of Blood And Ether
03. Behind The Grey Veil
04. Through The Eye Of The Immortal
05. Of Reptilian Fires
06. Awakening In Unity
07. Of Primordial Whirlwind
08. Of Bloody Hands And Mocking Stars

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool