Non c’è molto da dire a proposito di questo disco. Si tratta di un lavoro estremamente raffinato, messo in piedi da un gruppo di musicisti che sanno sicuramente il fatto loro. La voce di Camilla Guerrini è calda ed estremamente educata, tutto il disco è costruito intorno a questo splendido presupposto.

Ascoltandolo mi sembra di essere ad un party sulla spiaggia, mentre mi allontano con una ragazza appena conosciuta per andare a chiacchierare sul bagnasciuga: nel senso, in quel momento, col rumore del mare e l’odore di salsedine e tre o quattro birre in corpo e due occhi nuovi da guardare, probabilmente riuscirei anche ad apprezzare il disco. Se me lo trovassi trasmesso alla radio mentre sono in coda con la mia macchina, probabilmente cambierei canale.  Non voglio dire, non posso permettermelo, che è un brutto disco. Non direi la verità. I Kind of Camilla suonano molto bene e le canzoni sono scritte con mestiere,  una in particolare, "The Black Hatted Cat", dimostra la padronanza che il gruppo ha dei propri strumenti e del proprio talento.
 
Si tratta di un disco pop rock, insomma, più pop che rock. Un pop sicuramente di qualità, con influenze jazzistiche e degno di stima per l’esecuzione e la raffinatezza degli arrangiamenti, ma pur sempre pop, quindi decisamente poco “catchy”. Questo, per me, è decisamente un peccato: con un talento simile i Kind of Camilla potrebbero permettersi qualche passo in più nelle sperimentazioni che il loro genere permetterebbe. Nel senso, se io avessi una tale padronanza della musica, mi metterei a fare dischi tipo quelli dei Morphine. Ma questo è solo un mio parere.

Lo considero un buon lavoro scolastico dove tutto è perfetto, tutto è bello, tutto è pulito. E questo è il motivo per il quale non ha incontrato i miei gusti.