The Sons
Visiting Hours

2010, Pop Up Records
Pop Rock

Recensione di Alessandra Leoni - Pubblicata in data: 24/02/11

C'è un qualcosa di rassicurante e di vagamente retrò in questi The Sons. Britannici e provenienti dalla piccola Derby, questi giovani artisti hanno trasmesso un'inaspettata e quanto mai gradita serenità e gioia con il loro "Visiting Hours".


Anche i titoli trasmettono una sicurezza di quella che solo i luoghi natali ti possono dare: quale miglior inizio di una lieta "Welcome Home Again"? Si parte con arpeggi folk, che ispirano luoghi caldi dove la parola d'ordine è staccare il cervello e godersi il tempo a disposizione. Non so come, ma in questa prima traccia mi è tornato alla mente un cantautore bravissimo americano, Jack Johnson (specie degli ultimi due album più propendenti ad un rock leggero ma gradevole, usciti negli ultimi tre anni), che la sottoscritta ascolta sempre in momenti in cui ha bisogno di relax. Ma ecco che i Nostri, aperta la porta di casa, ci offrono un rock spensierato con "Worry". Un brano allegro e divertente, con coretti simpatici da canticchiare soprappensiero. "Kids With Knives" può spaventare per il titolo, ma è assolutamente un brano senza impegno, solare tanto come le trombe presenti in "Trying So Hard". Il sapore di retrò e di registrazioni fatte velocemente nel garage dei genitori si sente nella bellissima "Safe", senza dubbio uno dei momenti più alti di questo full-length. Bei cori trascinanti ed una batteria che crea un ritmo travolgente e da non perdere. L'aria generale che si respira ha quasi il sapore ed i colori dell'estate, o di posti che magari hai visitato da piccolo. In questa foto quasi dai colori sbiaditi, il tutto viene incorniciato da quel brit rock che tutti un po' conoscono, scatenato come in "Prime Of Life", o che propone una traccia strumentale rilassata come in "Intermission". Volete di più? Non vi bastano atmosfere bucoliche e dolci, con intermezzi più urbani? Nessun problema, non manca una dolce traccia acustica che vi ricorderà il mare, ovvero "Beside The Sea".


Insomma, questi The Sons possono sembrare sciapi, anonimi, un po' troppo ben vestiti e curati. Ma il consiglio che vi dà la sottoscritta è di ascoltare questo "Visiting Hours" con attenzione e con la giusta dose di curiosità e leggerezza. Non siate troppo severi con loro, perché i Nostri vogliono alleggerire il nostro spirito inquinato da troppo smog.





01. Welcome Home Again
02. Worry
03. Beside The Sea
04. Trying So Hard
05. Prime Of Life
06. Safe
07. Intermission
08. Kids With Knives
09. Nightshade
10. Real Life
11. Do What You Feel
12. Geraldine

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