Minio Indelebile
Minio Indelebile

2010, Autoproduzione
Rock

Recensione di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 26/02/11

Strana la storia dei Minio Indelebile: formatisi nel 1992, autori di un piccolo demo su cassetta rossa che è divenuto un piccolo cult tra gli aficionados, la band è rimasta praticamente silente fino all’inizio dell’anno scorso, quando una parte delle canzoni presenti su tale demo, insieme ad altri brani inevitabilmente nati in 18 anni di inattività, hanno preso la forma del disco di cui state per leggere la recensione.

Cominciamo col dire che la musica proposta dal quartetto bresciano è un rock decisamente “straight in your face” e che non ha paura di denunciare i mali della società italica, consolidando, in tal modo, l’ispirazione ai Rage Against The Machine, mentre sempre nel rock americano della seconda metà dei ‘90s risiede il faro guida spesso seguito dai Nostri (ascoltate, in tal senso, la funkeggiante “Fottuta Politica” che richiama i primi Red Hot Chili Peppers). I Minio Indelebile, tuttavia, hanno decisamente un paio di assi nella manica che li caratterizzano; in primis, non si vergognano ad abbassare tempi e toni, anche e soprattutto nello stesso brano, creando un dinamismo assai gradito e che contribuisce a rendere le scariche di rabbia ancora più esplosive (ascoltate l’iniziale “Prigione”). Poi, le chitarre, spesso, si abbandonano a succosi solos melodici: nulla di chilometrico o tecnicamente mostruoso, ma quel tanto che basta per farsi ricordare con piacere alle orecchie di chi ascolta, ed il tutto comunque non corrode di un millesimo la grinta della band, una carica che riesce a malapena a stare quieta sulla ballad conclusiva di “Nuvola”.

Il peccato veniale risiede, grossomodo, nei presupposti dell’opera, dal fatto che è un demo remixato e registrato con maggiore consapevolezza, chiaramente, ma altrettanto vero che si tratta di un’opera che conserva comunque difetti di gioventù, il maggiore dei quali è una certa staticità compositiva che tende a far derivare l’ascolto nella seconda metà del disco.

Rimango, dunque, in attesa di un nuovo disco che dimostri come i Minio Indelebile siano maturati in tutti questi anni di silenzio, e consiglio vivamente l’ascolto di quest’opera a coloro che sono attratti da un rock grezzo ed adrenalinico, farcito di temi che erano attuali nei ‘90s – date una rapida occhiata alla tracklist per capire immediatamente quali sono - ed, ahimè, sono attuali tutt’ora.   



01. Prigione
02. Oro
03. Giustizia
04. Io Nessuno
05. Soldi
06. Scrivilo
07. Fottuta Politica
08. Fuoco
09. Videoverità
10. Inutile
11. Nuvola

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool