Fata
Diviso2

2011, E&F Records
Rock/Elettronica

Recensione di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 27/02/11

I modenesi Fata tornano sulla scena con questo secondo inciso denominato “Diviso2”, un titolo emblematico del tema portante di tutta l’opera, ovvero la separazione, e tutte le conseguenze che questo nefasto, ma spesso necessario, atto reca con sé.

Musicalmente parlando, siamo diretti su canzoni costruite sopra uno scheletro pop rock decisamente robusto, tuttavia largamente rivestito di massiccia elettronica di matrice new wave anni’80, con l’immagine dark e decadente del gruppo a fare il resto.
C’è da dire che i Fata risultano interessanti per molteplici motivi, vuoi perché le chitarre di Federico Montorsi fanno spesso di tutto per giocare dispetti ai synth nella costruzione della melodia (“Non Sono Io”) - o quando non te le ritrovi impegnate a rubare i riflettori sulla scena agli altri strumenti (“L’uomo Che Cadde Sulla Terra”), vuoi perché il groove viene assicurato da synth sempre briosi e vivaci, anche su canzoni torbidamente languide (“Diviso2”) o placide nel ritornello (“Venere Dorme”); infine, anche la voce di Roberto Ferrari contribuisce ad un impatto positivo grazie ad una timbrica ed un’impostazione davvero similare a quella di Francesco Regna, tuttavia mutata in un’interpretazione elegante come la new wave inglese impone e che fa tornare anche alla mente, in alcuni frangenti, un vago senso di distacco alla Battiato.
Ed è con la commistione di diverse personalità in una band decisamente affiatata che nascono le 11 canzoni che animano il disco, un’opera che indubbiamente si lascia ascoltare volentieri ma, ahimè, non si incide nel profondo nell’anima di chi ascolta.

Già, l’impressione che si ha al termine di ripetuti ascolti di “Diviso2” è quella di ragazzi che hanno molti mezzi a disposizione, ma che preferiscono giocare sul sicuro piuttosto che osare, magari anche rischiando di sbagliare; qui, invece, vuoi per le melodie forse troppo lineari (su un quadro sonoro di comunque discreta dinamica), vuoi perché c’è questa sensazione di distacco emotivo, i brani accarezzano, ma non scuotono.

In definitiva, quindi, mi sento di consigliare l’ascolto dei Fata a tutti quelli che sono attratti dalla scena “wave”, specie quando commissionata di pop rock italiano (Bluvertigo docet), perché loro certamente troveranno in queste melodie un sicuro e confortante rifugio; per tutti gli altri, direi che un ascolto comunque non guasta, perché la gradevolezza dell’inciso non è in discussione.



01. Diviso2
02. Non Sono Io
03. L’uomo Che Cadde Sulla Terra
04. Senza Cura
05. Venere Dorme
06. Visione Moderna
07. L’Essenziale
08. Automatismi
09. Ermetica
10. Quando Le Luci Si Spengono

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