Dark Tranquillity
Of Chaos And Eternal Night

1995, Spinefarm Records
Death Metal

Recensione di Lorenzo Brignoli - Pubblicata in data: 08/03/11

La prima cosa che mi viene in mente quando penso a questo EP dei Dark Tranquillity e a suo cugino “Subterranean” degli In Flames è “ma perché adesso gli EP sono quasi sempre inutili quando una volta con quattro canzoni potevi dare la svolta ad un genere?”. Già perché “Of Chaos And Eternal Night” a dispetto della breve durata, venti minuti scarsi, e della fama non eccessivamente elevata è uno dei lavori più importanti per lo sviluppo del melodic death metal in quel di Goteborg ed allo stesso tempo un manifesto dei suoi stilemi.

Dicevo fama non molto elevata e non può essere altrimenti, dato che cronologicamente il MiniCD in questione si trova a metà strada tra l’ottimo esordio “Skydancer” ed il capolavoro indiscusso della band, “The Gallery”; una sorta di gioiellino nascosto quindi, proprio come il sopracitato "Subterranean", ed in effetti non si contano i parallelismi tra In Flames e Dark Tranquillty, specialmente quando ci si riferisce ai primi anni di attività dei due gruppi, che hanno purtroppo spesso portato i fan a fare inutili confronti tra le bands. Oltre  a questo per la prima volta in un disco dei Dark Tranquillity troviamo Mikael Stanne alla voce, il cui stile rabbioso è immediatamente riconoscibile e distinguibile da quello ancora acerbo di Anders Friden nel debut album.

A parte la parentesi cronologica, è decisamente più interessante discutere l’aspetto prettamente musicale di questo EP, che è importantissimo per l’evoluzione della band: in soli due anni gli svedesi, aiutati anche da una produzione che valorizza il lavoro di chitarre, basso e batteria, svilupparono il sound affascinante ma grezzo di "Skydancer", in una proposta più completa, che abbraccia uno stile più vario con riff più elaborati e melodici, che richiamano in parte addirittura la scena heavy metal britannica dei primi anni 80. Il (mini)disco è costituito da quattro tracce, di cui l’ultima, "Alone", è una nuova registrazione dell’omonima traccia finale di "Skydancer", dalla quale si differenzia per la produzione (come detto il suono è decisamente migliore in questo EP che nel debut) e ovviamente per le vocals; ottima canzone ma non “nuova” direte voi, beh allora lasciatemi dire le rimanenti tre meritano da sole l’acquisto dell’EP.

Di altissima caratura sono infatti sia la opener che la successiva “With The Flaming Shades Of Fall”, caratterizzate da vocals rabbiose, da un alternanza di ritmiche rapide e lente e da un riffing che mette in mostra l’abilità dei chitarristi Sundin e Johansson; tuttavia è la terza traccia, “Away Delight Away” a vincere la palma di miglior canzone del disco. Con ogni probabilità mi sento di dire che è una delle migliori composizioni di sempre dei Dark Tranquillity: trascinante nel suo incedere, come un cavallo furioso che cerca di essere domato senza successo, ma allo stesso tempo sofferente e malinconica, grazie alle vocals di un perfetto Mikael Stanne, che esprime ancora una volta al meglio l’anima drammatica degli svedesi. E’ veramente difficile che un amante del metal estremo, e nella fattispecie del death scandinavo, non si innamori di questa traccia, che francamente manca nei live shows dei nostri da troppi anni.

Non c’è molto altro da aggiungere, se non il mio personalissimo consiglio di acquistare “Of Chaos And Eternal Night” nell’edizione speciale di “Skydancer”, poi non vi resterà altro che ascoltare ed apprezzare questo gioellino che a sedici anni di distanza suona ancora fresco e originale, molto di più di tanta roba spacciata per “innovativa” ai giorni nostri. Ma d’altronde se così non fosse staremmo parlando di allievi, non dei Dark Tranquillity, i maestri, appunto.





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