Filippo Andreani
La Storia Sbagliata

2010, Venus
Indie

Recensione di Andrea Mariano - Pubblicata in data: 09/03/11

Terminato l'ascolto di “La Storia Sbagliata”, la stanza torna nuovamente silenziosa, lasciando spazio ad un sincero “complimenti” che mi lascio scappare. Raccontare una storia così importante, con protagonisti personaggi realmente esistiti e che sono stati a lungo tenuti ai margini della storia perché considerati scomodi, per certi aspetti troppo differenti e lontani dalla realtà che vivevano e nella quale si ritrovavano, non è assolutamente facile, e lo è ancor meno se si decide di narrarla in forma cantautorale.

Le vicende che Filippo Andreani canta in questo suo disco di debutto sono le storie intrecciate e tormentate di due partigiani, Luigi Canali e Giuseppina Tuissi, meglio conosciuti nei giorni della Resistenza come “Capitano Nero” e “Gianna”. Figure alquanto atipiche in quel particolare contesto storico dell'Italia, proprio per questo controverse e negli anni screditate, ma non è questa la sede più appropriata per discutere di ciò. L'importante per noi è come il cantautore comasco sia riuscito a narrare questa storia e quali atmosfere sia riuscito a creare. C'è molto, moltissimo De André in quest'opera, ma mai il poeta genovese è plagiato o copiato in maniera sterile od opaca. Piuttosto, la sua influenza è insistentemente presente, come una sorta di spirito guida che indica quale strada seguire e quali diramazioni evitare per poter creare in questo modo qualcosa di comunque personale. Dote non indifferente di Andreani è, difatti, il saper mescere a dovere le proprie pur marcate influenze cantautorali con un'ottima capacità compositiva tanto lirica quanto musicale, realizzando così un racconto, una narrazione musicata scorrevolissima, interessante, che mai cede il passo alla noia o ad attimi sterili e vuoti: i testi sono ricchi di figure retoriche, ma al contempo risultano estremamente melodici e fluidi, si lasciano ascoltare ed assimilare all'istante,  mentre gli arrangiamenti, ora scarni (pianoforte e violino in “A Te Che Dormi”, la recitata “Mi Chiamo Nessuno”), ora più ritmati ed energici (“L'Annuncio”, “Buonanotte Luce”) sono concepiti ottimamente, enfatizzano i passaggi più significativi dei versi senza tuttavia mai sovrastarli.


Vi è una strana, straniante alchimia tra musiche e testi, davvero rara in produzioni simili, dato che in campo cantautorale è piuttosto facile incappare in lavori mediocri che hanno la presunzione di elevarsi a grandi prove intellettuali solo perché contengono continui (ed eccessivi) riferimenti colti o presunti tali. Filippo Andreani evita tutto questo, il suo “La Storia Sbagliata” è davvero un ottimo disco.


Un album ragionato, impegnato e realizzato con umiltà, conscio delle proprie capacità e dei propri limiti. Raccontare in maniera non banale e soprattutto evitando una inutile ed ampollosa retorica una storia così particolare come quella trattata, per nulla semplice e con molti chiaroscuri che solo da poco si è iniziato a metter a fuoco, non è stata sicuramente una passeggiata, e si percepisce l'intenso lavoro che ha portato a “La Storia Sbagliata”. Ed un'altra volta il cd termina il suo vorticoso girare nello stereo. Ed un'altra volta scappa un sincero e sentito “complimenti”.





01. Per Amore Di Un Sogno

02. Per Un Sogno D’amore

03. L’annuncio

04. A Te Che Dormi

05. Buonanotte Luce

06. Mi Chiamo Nessuno

07. In Fiero Tacere

08. La Sentenza

09. Dal Cuore Alle Labbra

10. Sulle Labbra

11. Il Testamento Di Neri

12. L’ultimo Minuto Di Gianna

13. Commiato, O Arrivederci

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