Voodoo Circle
Broken Heart Syndrome

2011, AFM Records
Hard Rock

Recensione di Alessandra Leoni - Pubblicata in data: 08/03/11

I tedeschi Voodoo Circle, a distanza di circa tre anni dal debutto omonimo, tornano alla carica con un secondo album intitolato "Broken Heart Syndrome", all'insegna dell'hard rock più puro, sotto l'ispirazione di muse d'eccezione: Deep Purple, Whitesnake e Rainbow. Di certo, non sono band di poco conto!


Tre band fondamentali per il genere suddetto e legate da avvenimenti storici ed intricati, nonché pesantemente presenti nelle sonorità proposte dalla band in questione. Si può dire tranquillamente che il predecessore, l'omonimo "Voodoo Circle", era più grintoso e sicuramente più sfacciato. Sia chiaro, però, che il full-length qui analizzato non è affatto brutto: manca solo di quel coraggio e di quella ventata fresca di innovazione che poteva renderlo un album molto buono a tutti gli effetti. Insomma, manca un po' la personalità, soffocata dalle ombre ingombranti dei mostri sacri dell'hard rock, ma d'altro canto, non potevamo aspettarci nulla di diverso da questo quintetto. Occorre quindi prendere il disco, farlo partire e lasciare che scorra con leggerezza e spensieratezza. Tra puri filler e brani trascurabili, spicca l'opener "No Solution Blues", che ha fatto ben sperare per un album più ispirato e ricco, od anche la ballad "Blind Man", che deve parecchio alla band di Jon Lord, Ritchie Blackmore e soci. Sicuramente emerge anche la decisa "When Destiny Calls" e la blueseggiante e graffiante "Devil's Daughter". Piacevole, ma francamente un po' piena di cliché la trascinante "Don't Take My Heart".


A conti fatti, questo "Broken Heart Syndrome" non è un album brutto, tutt'altro: presenta una produzione pregevole e di qualità che ha saputo curare ogni dettaglio, i musicisti comunque fanno il loro onesto lavoro; tuttavia, gran parte di questi brani all'ascoltatore ed all'estimatore dell'hard rock sembreranno senza dubbio ripetitivi e già sentiti altrove, in altri tempi e decenni. Il consiglio che vi viene dato è di ascoltarlo con leggerezza, senza troppe aspettative, altrimenti, la delusione arriverà abbastanza cocente.





01. No Solution Blues
02. King Of Your Dreams
03. Devil's Daughter
04. This Could Be Paradise
05. Broken Heart Syndrome
06. When Destiny Calls
07. Blind Man
08. Heal My Pain
09. The Heavens Are Burning
10. Don't Take My Heart
11. I'm In Heaven
12. Wings Of Fury

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool