Lugburz
Songs From Forgotten Lands

2010, Ars Musica Diffundere/Black Rain
Ambient

Recensione di Marco Belafatti - Pubblicata in data: 19/03/11

L'immortale trilogia di J.R.R. Tolkien, con le sue ambientazioni e i suoi personaggi fantasy, non ha mai smesso di esercitare il proprio fascino su schiere di ammiratori devoti sparsi in ogni angolo del globo, tra i quali non è raro imbattersi in un musicista proveniente dal panorama metal o da quello della musica “oscura”. È proprio questo il caso dell'iberico Sathorys Elenorth, già all'attivo con Narsilion, Der Blaue Reiter, Endless Asylum e qui impegnato con il solo project Lugburz, un chiaro tributo all'opera magna dello scrittore inglese.

Le sonorità che caratterizzano il disco, il secondo di una discografia non troppo corposa e non troppo conosciuta, spaziano tra l'ambient e la musica neoclassica di matrice gotica, prestando particolare attenzione all'aspetto più cinematografico del progetto, per cui capita spesso di essere circondati da campionature ed effetti sonori che inevitabilmente riportano alla mente le immagini della celeberrima trilogia cinematografica di Peter Jackson. Dal canto nostro, non sappiamo se il buon Sathory Elenorth possa definirsi un estimatore di questo kolossal hollywoodiano, ma è indubbio che il suo disco appare in tutto e per tutto come un surrogato del film, a partire dalla copertina, bella ma tutt'altro che originale in questo senso.

Volendo anche chiudere un occhio, purtroppo sulle avventure di Frodo e compagni, in questo genere musicale, è già stato detto tanto (forse troppo) e in pochi casi i risultati si sono potuti considerare soddisfacenti. Tanto per fare un esempio, gli archi sintetizzati di una “The Ring Goes To South” o le atmosfere eteree di una “The Shire”, impreziosita dai vocalizzi della dolce Lady Nott, possono forse competere con la magniloquenza della colonna sonora firmata da Howard Shore? Ovvio che no. Detto questo, sarebbe meglio ridimensionare il tutto e considerare “Songs From Forgotten Lands” alla stregua di un semplice disco ambient, altrimenti il paragone con voci molto più autorevoli nel campo della rivisitazione tolkieniana risulterebbe schiacciante.

Così facendo, gli estimatori della musica d'atmosfera condita da richiami folk ed orchestrali potrebbero anche apprezzare le idee artistiche del Nostro, grazie anche a brani come la placida “Waters Of Nimrodel”, la militaresca “Towards The Field Of Pelennor” e la classicheggiante “Edoras”. Tuttavia per Lugburz, vuoi per il suo essere estremamente di nicchia, vuoi per la scarsa originalità di fondo, sarà alquanto difficile ottenere ampi consensi di pubblico. Il copione sembra già scritto: gli amanti de “Il Signore Degli Anelli” e della sua trasposizione filmica torneranno a gustarsi la colonna sonora sopracitata e i fan di questo genere musicale ripiegheranno senza pensarci due volte su gruppi più interessanti e innovativi.



01. Somewhere In The Middle Earth (Gollum's Song)
02. The Return To The Dark Ages
03. The Ring Goes To South
04. The Shire
05. Morgul's Night
06. The Riders Of Rohan
07. Waters Of Nimrodel
08. Towards The Fields Of Pelennor
09. Edoras
10. Tears For A New Beginning

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