Difatti, la trama che costruisce il concept di questo "I Compagni Di Baal", ad opera degli italiani L'Impero Delle Ombre, è ispirata ad uno sceneggiato del francese Pierre Prévert e sin dalle primissime note, nei primissimi minuti, si respira un clima losco, oscuro, da setta segreta invischiata a forze oscure. Ad aiutare la comprensione della trama ci pensa un booklet ben confezionato, con testi in italiano (ed in parte in francese, come in "Divoratori Della Notte" per rendere ancora più verisimile l'esperienza proposta), che potrebbero logicamente penalizzare un'eventuale promozione all'estero: sennonché i Nostri hanno avuto l'idea di tradurre integralmente i testi in inglese. Un'idea niente male, se si considera che, musicalmente parlando, il prodotto è buono e convincente.
In questo secondo full-length si possono trovare sonorità doom, trascinanti ed ammalianti, come in "Diogene" o nella cadenzata "Divoratori Della Notte", dove l'affascinante presenza di Hammond impreziosisce ed irrobustisce l'accompagnamento e gli arrangiamenti dei nove brani. Struggente e delicata, grazie anche alla performance vocale di Giovanni "John Goldfinch" Cardellino, la "Ballata Per Liliana", dove si ricordano atmosfere appartenenti ai granitici e fondamentali Black Sabbath. Anche i riff di chitarra, a cura del fratello del cantante, Andrea Cardellino, sono ispirati al buon Tony Iommi, che di certo è un ottimo esempio e maestro da seguire se si vuole fare un buon lavoro doom dalle venature heavy. Nel complesso, comunque, il lavoro delle chitarre è notevole, con riff ed assoli più che convincenti. Non mancano danze estatiche appartenenti più all'hard ‘n' heavy come in "Cosmochronos", che non mancherà di catturare in una spirale malvagia l'ascoltatore. Non manca una citazione in chiusura dell'album, presente in "Tutti I Colori Del Buio", che prende spunto dal film omonimo di Sergio Martino.
Questo "I Compagni Di Baal" è un lavoro robusto, efficace, equilibrato senza incappare nella noia e nel tedio. La trama è affascinante, ma è la musica la vera padrona del genere doom, è semplicemente irresistibile, che ti cattura lentamente, gettandoti in una spirale dalla quale è difficile uscire o scappare. E così è stato anche con questo disco. Caldamente consigliato.