A non conoscerli gli Alessandrini Hattori Hanzo, guardando la cover del loro secondo inciso in studio (terzo se consideriamo anche l’EP “Frutti Brutti”) e leggendone il titolo, facile aspettarsi una band di punk rock più o meno melodico. Invece, i Nostri sono ben lontani dal proporre una musica di quel tipo, visto che siamo di fronte ad un robusto rock’n’roll che, spesso, ama imbastardirsi di una giocosa vena rockabilly (ascoltate “Plancton”, dove pare davvero di avere a che fare con una versione moderna e volutamente sgraziata del grande Elvis), piuttosto che una piega garage rock alla Jet (“Labbra Blu” ed il bridge energico di “Giulia E’ Nel Frigo”). Ad abbellire il tutto, poi, liriche molto dirette e comunicative, spesso rivolte con lo sguardo al recentemente martoriato Giappone (“Se Io Faccio Godzilla Tu Fai Il Giappone” – certo – ma anche “Trasparente”), tema utilizzato per lo più per rendere in metafora situazioni di vita comune.
C’è da dire che il disco dei Nostri scorre abbastanza godibile nei nostri stereo, è decisamente ben suonato e prodotto, tuttavia il quadro sonoro tende presto ad assumere dei contorni piuttosto pianeggianti, per cui non ci si deve troppo stupire se, ora di “Crudele”, lo sguardo comincia a volgere impaziente verso il display del lettore. A poco vale la conclusione electro-industrial di “Dentro Questo Nero”, che ha il sapore del mero esercizio di stile (anche se, va detto, risulta interessante): quello che i Nostri hanno partorito è un album di garage rock che può sicuramente ammaliare chi si sente attratto da queste sonorità, mentre tutti gli altri, probabilmente, continueranno a guardare con favore altrove.
Piacevole, ma non così di impatto come la cover suggerirebbe, ecco com’è, a conti fatti, questo “Eau De Punk”, un profumo inizialmente energico e destinato a saturare l’ambiente, per abbandonarlo, però, forse un po’ troppo celermente.

Hattori Hanzo
Eau De Punk
2010, Autoproduzione
Garage Rock
