Across The Sun
Before The Night Takes Us

2011, Metal Blade Records
Alternative Metal

Recensione di Marco Somma - Pubblicata in data: 18/04/11

Che sia il prodotto di una certa fretta, o il risultato di una scarsa attenzione che ha colto la band solo in dirittura d’arrivo, è difficile dirlo. Sta di fatto che il primo full degli statunitensi Across the Sun non funziona fino in fondo. Si percepisce qua e là qualche ingranaggio che non gira perfettamente o non si incastra come dovrebbe. Il risultato finale è simile ad un film di cui apprezziamo la recitazione degli attori e magari la storia, ma che soffre di una regia che rende il tutto un po’ scialbo.

"Before The Night Takes Us" si snoda attraverso una matassa piuttosto fitta di nu-metal, thrash e un pizzico di post-grunge, in cui i toni più ruvidi e violenti si alternano con piglio isterico ai momenti più melodici e cantabili. Non mancano completamente di personalità gli Across the Sun, ma sembra che il disco non riesca a fotografarne a pieno i tratti più caratteristici. “Tipping The Scales” apre il disco con un incipit quasi da power-metal dell’ultima ora. Gli inserti di tastiera poi finiscono con il sottolineare la vena power ma nella sua interezza rimaniamo su lidi da thrash-metal di scarso carattere. Con “Song For The Hopeless” veniamo forse al nocciolo della proposta del gruppo di Portland. In un tessuto ricco di contaminazioni, spiccano come cigni in una pozza di alligatori gli inserti da musica classica. Non fosse per questi cameo inaspettati il pezzo scorerebbe via indisturbato e sinceramente anche privo di particolare piglio, ma ecco che quando meno ce lo si aspetta le tastiere depositano un delicato tocco tra le accettate impietose delle chitarre. L’idea è buona, peccato sia poco sfruttata, forse per timore di risultare indigesta? Fatto è però che quei due poveri cigni finiscono con l’essere inevitabilmente divorati dagl’alligatori a sei corde che li circondano.

Su “Descent & Discovery” e “Ghost Of Grandeur”, la lotta impari tra brutalità e melodia prosegue continuando a mietere vittime, salvo segnare qualche punto in più a favore del contendente più sensibile e delicato, soprattutto nel primo pezzo. L’impressione continua comunque ad essere quella di un cuore agonizzate sotto le mazzate del più deciso piglio thrash. La tittle-track si distingue per l’attitudine più catchy incontra fino ad ora. I ritornelli sono resi estremamente orecchiabili grazie alla tessitura di forte stampo pop e ben si inseriscono nel contesto di un brano che se la gioca tra l’heavy e il power. Di gran lunga il momento più ispirato del disco. Il turno della ballad, o psedo tale giunge immancabile. Come si sa è più difficile far ridere che piangere al cinema ed è più difficile commuovere che infuriare con la musica e “A Moment Of Clarity” ne è un’ennesima prova. A difesa dei Nostri va detto che almeno provano a farlo a modo loro, il risultato però è quello che è. Quel che resta del disco lascia il tempo che trova riconfermando l’impressione avuta fin qui di poche idee molto confuse. Bisogna assolutamente dire però che gli Across the Sun l’impegno ce lo mettono e si sente tutto.

L’ansia di finire sul mercato prima che la notte li colga ha probabilmente giocato a sfavore della band. "Before The Night Takes Us" è la fotografia un po’ fuori fuoco di una formazione che ha ancora parecchia strada davanti a sé e che in futuro non mancherà di regalare qualche perla. Per ora non resta che godersi questo primo lavoro, non del tutto riuscito, ma comunque gradevole e non del tutto privo di fascino.



01. Tipping The Scales
02. Song For The Hopeless
03. Seasons
04. Descent & Discovery
05. Ghost Of Grandeur
06. Before The Night Takes Us
07. A Moment Of Clarity
08. Blessing In Disguise
09. In The Face Of Adversity
10. Belay My Judgement

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