Lyriel
Paranoid Circus [Reissue]

2011, AFM Records
Folk Metal

Recensione di Marco Belafatti - Pubblicata in data: 01/05/11

I Lyriel si presentano come un ensemble, stando alla press note in nostro possesso, in grado di distinguersi dalla massa grazie alla presenza in pianta stabile di una violoncellista e di un violinista nella propria line-up. Chiariamoci, questa non è certo una novità nel mondo della musica comunemente trattata sulle pagine di SpazioRock, dove gente come gli Apocalyptica ci ha mostrato come sonorità di matrice estrema possano essere eseguite a suon di violoncello e sempre più formazioni folk metal possono vantare l'apporto di un violinista tra le proprie fila, ma tanto basta per destare una particolare attenzione nei confronti del sound di questa realtà tedesca che, fino ad oggi, non ha ancora avuto l'occasione di farsi conoscere dal grande pubblico al di fuori dei patrii confini.


Fondata nel 2003, la band della bella Jessica Thierjung incide ben tre full length all'insegna della contaminazione tra atmosfere oscure, musica tradizionale e frizzanti melodie rock/metal; l'ultima release, “Paranoid Circus”, attira l'attenzione della AFM Records, che nel 2011 mette i Nostri sotto contratto e ristampa il suddetto album impreziosendo il tutto con una nuova veste grafica e due bonus track.


A discapito delle aspettative, la musica contenuta nel disco non si discosta troppo dai canoni e dagli stereotipi del metal “in gonnella”, se escludiamo la presenza di sonorità più leggere talvolta riconducibili al rock più easy-listening (e in questo caso potrebbe scattare qualche paragone con i famosissimi The Corrs, ma è meglio non allargarsi troppo, visto che i quattro fratelli irlandesi, a differenza dei Lyriel, hanno un impianto melodico a dir poco invidiabile), talvolta al folk mitteleuropeo. Ciò che grava pesantemente sulla valutazione finale è il fatto che tutte le composizioni dei Nostri mostrano una certa immaturità di fondo e che, oltre al bel timbro vocale della frontwoman e a qualche spunto melodico veramente carino, “Paranoid Circus” non ha molto altro da offrire. Nemmeno gli arrangiamenti acustici (invero mai troppo elaborati) salvano il full length da quella sensazione di banalità e inconcludenza che aleggia su ogni brano.


Tirando le somme “Paranoid Circus” non è affatto un disco brutto, suonato male o privo di momenti godibili (la titletrack, tanto per citare l'esempio più lampante, è un episodio dannatamente energico e trascinante), ma non è nemmeno uno di quegli album in grado di tenere con il fiato sospeso dalla prima nota all'ultima ed è altamente probabile che chi non mastica quotidianamente queste sonorità, qualora volesse avvicinarsi al mondo del folk rock con evidenti rimandi alla sfera del gothic metal, preferisca avvicinarsi a dischi dal contenuto molto più solido e consistente piuttosto che tentare la sorte con una band che ha ancora molta strada da fare per raggiungere coloro che dal grande calderone chiamato female fronted metal sono riusciti ad emergere trionfanti.





01. Opening
02. Welcome
03. The Feather In The Wind
04. The Regret
05. Elderberry And Lavender
06. Lullaby
07. Foeman’s Bride
08. The Wolf
09. So Long
10. My Unawakened Soul
11. Paranoid Circus
12. The Wheel Of Fortuna
13. The Way To Nowhere
14. Another Time
15. Conclusion
16. Paranoid Circus (Orchestral Version) (Bonus Track)
17. The Regret (Machin8 Remix) (Bonus Track)

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