Hell
Human Remains

2011, Nuclear Blast
Heavy Metal

Recensione di Alessandra Leoni - Pubblicata in data: 01/06/11

Ci sono band e musicisti che spesso scivolano nell'oblio prima ancora di avere la possibilità di farsi conoscere ad un numero consistente di ascoltatori ed estimatori. E' proprio il caso dei britannici Hell, che pubblicano solo adesso, dopo 29 anni dalla loro formazione, il loro debutto "Human Remains". La loro storia è stata costellata di circostanze sfortunate: in primis un contratto infelice con la Mausoleum, svanita nel nulla causa bancarotta, poi con il tragico suicidio del cantante e frontman Dave Halliday, avvenuto nel 1987. Da lì, i rimanenti musicisti hanno deciso di darci un taglio con l'heavy metal e con il loro modo di porsi sul palco estremamente teatrale, intriso di occultismo degno della migliore messa nera. Insomma, non che fossero stati capiti anche dal pubblico e dalla critica.


Eppure, nelle ceneri qualcosa bruciava ancora. Qualche testimone ai concerti di allora ha mantenuto una viva stima ed un sincero interesse per questi sfortunati Hell, tra cui tale Andy Sneap, acclamato produttore di band metal ed uno dei fan più fedeli del gruppo in questione, essendo anche stato allievo del suicida Halliday. Qualche anno fa, in circostanze piuttosto casuali, Andy Sneap ed il resto della band decide di ritrovarsi per suonare: da questo incontro vengono recuperate le vecchie demo ed ai brani viene data una nuova vita, una nuova linfa in "Human Remains", pur rimanendo strettamente nell'ambito heavy metal classico, con questa digressione verso lidi più oscuri, come possono essere i Demon, o anche King Diamond. Il tutto, interpretato in maniera eccentrica dal nuovo cantante David Bower, che peraltro è anche attore, conferendo notevole espressività e colori ai brani, specie nella travolgente "Plague And Fyre", uno dei brani di punta di questo full-length.


Che cosa dire dei brani in sé e per sé? Non molto, a dire il vero, se si conosce a dovere il genere. C'è chi può correttamente obiettare l'utilità di proporre dei brani nati con una mentalità già datata, che oramai hanno perso quella carica innovativa che poteva sconvolgere il panorama musicale ventinove anni fa. Parliamo di un genere - il NWOBHM - che di per sé esiste ancora, o meglio sopravvive, perché dà all'ascoltatore esattamente quello che desidera: riff taglienti, ritmi serrati come solo questo genere ha saputo offrire, con una corposità ed un'aggressività unica. Sicuramente, è una bella occasione per dare a questo materiale - già buono allora - una degna produzione, secca ma adatta al contesto, una bella esecuzione pulita e fedele allo spirito dei tempi che furono. Niente di rivoluzionario, dunque, ma se gli ascoltatori si aspettano la rivoluzione nel NWOBHM, hanno proprio sbagliato genere.


Questo "Human Remains" si rivela tutto sommato un lavoro piacevole da ascoltare, ben fatto e confezionato. Ma si rivolge esclusivamente a chi ha voglia di tornare un po' indietro con il tempo, non per chi vuole ascoltare del materiale nuovo. Nel frattempo, questo non sarà l'unico lavoro degli Hell, in quanto il gruppo ha intenzione di andare avanti, ora che ha ritrovato la voglia e la passione di un tempo. Chissà se produrranno qualcosa di più innovativo o al passo con i tempi. Staremo a vedere, con curiosità.





01. Overture Themes From Deathsquad
02. On Earth As It Is In Hell
03. Plague And Fyre
04. The Oppressors
05. Blasphemy And The Master
06. Let Battle Commence
07. The Devil's Deadly Weapon
08. The Quest
09. Macbeth
10. Save Us From Those Who Would Save Us
11. No Martyr's Cage

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