Genki Rockets
I - Heavenly Star

2008, Q? Entertainment
Elettronica

Recensione di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 20/06/11

Parliamo di Tetsuya Mizuguchi, un game designer nipponico che esordì anni or sono in Sega con il celebre driving game “Sega Rally”, salvo quindi trovare la sua connotazione artistica nei giochi musicali, prima con la celebre saga di “Space Channel 5”, quindi con “ReZ”. Proprio “ReZ” segnò profondamente la carriera del geniale game designer nipponico, poiché a partire dalle arditezze artistiche di quel titolo egli si impegnò in una sacra missione: quella di portare l’idea della sinestesia all’interno dei videogiochi. Spiegare cosa sia la sinestesia dentro un videogioco musicale non è un concetto semplice, poiché non si tratta della mera esecuzione di una canzone a tempo come siamo stati abituati dai rythm game tradizionali quali, ad esempio, la serie Guitar Hero…no, la sinestesia ludica è un elemento assai più astratto, dove si deve tentare di dare vita alla musica attraverso il videogioco – e non il, solito, viceversa - mediante una fusione tra immagini, suoni ed azione digitale.

Impossibile portare avanti tale missione in Sega senza cedere alle fauci accomodanti del compromesso artistico, e fu così che, dopo “ReZ”, Mizuguchi-sensei fondò la propria software house, la “Q? Entertainment”, e con essa la sinestesia prese sempre nuove ed entusiasmanti forme. Arriviamo quindi ai giorni nostri, ovvero alla settimana in cui sui mercati mondiali esce il nuovo nato “Child Of Eden” (disponibile adesso per Xbox 360+Kinect, a settembre la versione Playstation 3 compatibile con Move), seguito spirituale di “ReZ” e la cui anima musicale – importante tanto quanto se non di più di quella prettamente ludica - è mossa dai Genki Rockets.

Già, ma cosa sono i Genki Rockets? Per noi occidentali è forse effettivamente difficile arrivare a comprendere il progetto, ma cercherò di spiegarvelo nel modo più conciso possibile: i Genki Rockets sono una concept band formata dal celebre produttore j-pop Kenji Tamai e Tetsuya Mizuguchi in persona, che cura anche la scrittura di tutte le lyrics delle canzoni. I Genki Rockets non hanno una cantante tradizionale: essa è un personaggio virtuale, interpretato dalla modella nippo-americana Rachel Rhodes la cui voce è stata geneticamente incrociata, mediante i miracoli del computer, con quella di Nami Miyahara: insieme, queste due ragazze danno vita a Lumi, la frontwoman dei Genki Rockets, ovvero un’aliena di 14 anni (tanti ne aveva la Rhodes all’epoca dell’incisione di questo disco nel 2008) nata nel 2037, follemente  innamorata della Terra e disposta a tutto pur di raggiungere il nostro pianeta. Le sue peripezie sono tutte sottolineate, musicalmente parlando, da un electro-pop estremamente ottimista e positivo, proprio come l’anima incredibilmente colorata che muove “Child Of Eden”, una versione flower power di “ReZ”, come saggiamente spiegato da Mizuguchi in persona.  

Che i Genki Rockets, tuttavia, non potessero rimanere confinati ad un mero progetto legato all’industria dei videogiochi lo dimostra il consenso tutt’ora sempre più crescente ottenuto da questo “I – Heavenly Star”, ed il motivo risiede tutto, banalmente, nella musica, da questa elettronica luminosissima dalla forte matrice pop, a cui è davvero impossibile resistere. Tolti i due estremi del disco (per il lato techno, l’intermezzo strumentale di “Intermediate (Orbit Swimming)” mentre, per il lato pop, la ballad per piano e voce in inglese e giapponese di “Never Ever”), il resto dell'opera è una commistione incredibili di stili, tutti proiettati verso uno scopo unico: quello di rendere alla perfezione l’ottimismo, l’innocenza, l’amore e l’entusiasmo che governano Lumi mentre viaggia alla scoperta del nostro pianeta, in un meccanismo tipicamente sfruttato sulle idol nipponiche ma che qui – grazie alla caratura delle menti dietro il progetto – assume anche una valenza musicale di spessore affatto irrilevante.

Ed ecco quindi che Lumi, perfetta anti-Gaga nella sua disarmante e candida innocenza, ci esorta a sorridere su un ritornello di incredibile impatto con “Smile”, non vergognandosi di sfoggiare una chitarra elettrica ed una vera batteria nello spirito rock che governano una “Star Line” o la conclusione di “Fly!”; Lumi, prendendoci per mano, ci ama e ci fa volare su venti melodici di potenza inaudita su una “Heavenly Star” o su una “Star Surfer”, esortandoci a vedere la meraviglia che siamo ai suoi occhi.

I suoni, a volte, possono ricordare quanto fatto da Madonna nel periodo “Music” (ascoltate “I Will”), ma qui è tutto più ordinato ed orientato alla melodia, alla vera musicalità della canzone. L’elettronica, onnipresente nel lavoro, svolge quindi più un fine lavoro di rifinitura, dando quel tocco di estrema modernità che non guasta, visti i presupposti del progetto, ed azzardando, occasionalmente, degli inserti sinfonici di carattere ovviamente sintetico.

Il risultato è un disco che lascia basiti per la sua potenza, un impatto che penetra piano, su ritornelli che si incidono nella memoria strato dopo strato, ad ulteriore testimonianza della consistenza della musica proposta dai Genki Rockets: giudicarla banale e facile solo per la sua spiccata vena pop è un errore fatale, in quanto essa nasconde una forza che trova perfetta collocazione sia in uno shooter sinestetico (come avviene in “Child Of Eden”), sia nei nostri stereo. E’ la forza di un progetto artistico studiato nei minimi dettagli (guardate gli ultimi video della band, utilizzati come demo per testare le capacità 3D delle nuove tecnologie di visualizzazione) e che, per una volta tanto, trova anche solide basi musicali, tanto che l’unico, vero, difetto di “I – Heavenly Star” sono i remix posti a chiusura dell’opera, extra francamente inutili e che appesantiscono il disco (meno che lo “Stratos Mix” di “Star Line”, tema portante di “Child Of Eden”).

Se vorrete abbandonare ogni pregiudizio, e prendere per mano Lumi nelle sue mirabolanti peripezie ludico-musicali, vi ritroverete in favolose e colorate galassie che visiterete in compagnia di questa sorridente incarnazione di puro ottimismo; tutto quello che questa ragazza vi chiederà in cambio, sarà soltanto di donarle un poco del vostro amore. Cosa che farete più che volentieri, una volta che avrete capito cosa lei ha da offrire, ve lo assicuro.

NOTA FINALE: Il disco è disponibile per l’Europa unicamente in digital delivery attraverso i maggiori distributori, iTunes ed Amazon in primis. Copie fisiche del disco sono disponibili unicamente d’importazione dal Giappone. La tracklist della versione digitale internazionale è diversa nei remix presentati come extra rispetto all’edizione giapponese.



01. Prologue (Earth Rise)
02. Breeze
03. Smile
04. Star Line
05. Heavenly Star
06. Intermediate (Orbit Swimming)
07. I Will
08. Star Surfer
09. Never Ever
10. Fly!
11. Heavenly Star (Glorious Mix)
12. Breeze (Champagne Breeze Mix)
13. Star Line (Stratos Mix)
14. Smile (Chemistry Of Sound Mix)
15. Star Surfer (Passionate Mix)

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