Dopo un’intensa attività live che li ha visti solcare i palchi della Vecchia Europa e degli Stati Uniti, i nostrani SinCircus debuttano ufficialmente sul mercato (il primo cd autoprodotto e omonimo risale al 2005) con “No Sin No Fun” sotto la protezione della casa discografica Valery Records (in Italia il prodotto è distribuito da Frontiers).

Orginari di Verona, i SinCircus non si fanno scrupoli del romanticismo congenito della città teatro delle gesta tragiche e amorose di Romeo e Giulietta e picchiano forte con un sound pestifero a metà strada tra thrash e metalcore. La sezione ritmica, le melodie accattivanti e la versatilità del singer Cresh, abile ed efficace nell’ alternare la voce pulita al growl, sono le carte vincenti di “No Sin No Fun”, un album d’esordio (anche se come detto non stiamo parlando di dilettanti alle prime armi) che possiamo ritenere felicemente riuscito. Il full-length si compone di 11 tracce, tra cui una ballad non proprio indovinata, imbevute del migliore thrash metal d’annata e speziate da un tocco di originalità scremata dall’indomabile hardcore. La formazione, famosa nel veronese per gli energici concerti, è tuttora impegnata in numerosi live lungo lo Stivale e non, anche come spalla a band di fama internazionale: Cancer Bats, Raised Fist, Graveworm, Crematory, Holy Moses, Raw Power, Extrema e altri ancora.

I SinCircus si sono fatti le ossa suonando dal vivo con passione e senza compromessi, e “No Sin No Fun” è il meritato traguardo per una band che ha saputo dimostrare di avere una marcia in più.