OvO
Cor Cordium

2011, Supernatural Cat
Black Metal

Recensione di Andrea Mariano - Pubblicata in data: 23/06/11

Ci sono gruppi che ostentano in tutti i modi le proprie origini underground. Nei modi, nella promozione, nelle scelte stilistiche, nelle registrazioni “Lo-Fi”, magari in presa diretta tramite un mixer a 4 piste. Non c'è nulla di male, in ambiente metal questo modo di porsi verrebbe definito “true” e può essere rispettabilissimo, ma francamente c'è un limite a tutto.


Gli OvO si presentano come un duo black metal, e già questo potrebbe stranire. Una batteria, una chitarra ed una voce lacerante e necrotica possono bastare? In ambito rock i The White Stripes hanno dimostrato più di chiunque altro che un duo può funzionare e creare grandi cose, può reggere il confronto con ben altre band e soprattutto proporre lavori che non hanno nulla da invidiare a formazioni più “complete”. In ambito metal, soprattutto metal estremo, questa logica diventa alquanto labile. Plausibile, ma di certo più farraginosa. Stefania Pedretti e Bruno Dorella tuttavia ci provano da almeno cinque anni, e quest'anno hanno dato alla luce, o meglio, all'oscurità, la loro ultima creatura “Cor Cordium”.


Ora, il genere proposto dagli OvO non è esattamente black metal, al massimo noise metal (semmai una tal etichetta esista), dato che di black c'è solo uno scream che pare un incrocio tra Dani Filth ed Alberto Ferrari dei Verdena, ed una batteria che porta il tempo ed una chitarra saturata e (mal) accordata in tonalità inverosimilmente bassa non  penso basti per giustificare una etichetta simile. A tal proposito, chitarristicamente non si può certo dire che venga svolto un buon lavoro, dato che è volto più al caotico che ad una vera e propria struttura. Parlando della prestazione vocale, la voce di Stefania è un continuo digrignare i denti piuttosto che un vero e proprio scream, non  sfodera una prestazione di particolare rilievo, anche se c'è da dire che in alcune occasioni, come in “La Bestia”, è autrice di una performance molto buona ed inquietante.

 

“Cor Cordium” non è un album pessimo fino in fondo, però è terribilmente noioso, sterile di qualsiasi guizzo qualitativo che possa far scorrere il minimo brivido sulla schiena. Probabilmente incontrerà quantomeno la curiosità degli appassionati irriducibili del genere, ma per tutti gli altri è un lavoro assolutamente trascurabile.





01. Lungo Computo
02. Nosferatu
03. Marie
04. Penumbra Y Caos
05. Orcus
06. Smelling Death Around
07. Catacombecatombe
08. La Bestia
09. The Owis Are Not What They Look Like
10. In Ogni Caso Nessun Rimorso

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