Stoned Machine
Human Regression

2011, Autoproduzione
Stoner

Recensione di SpazioRock - Pubblicata in data: 29/06/11

Recensione a cura di Antonio Callea

 

Gli Stoned Machine sono italiani di Ravenna, suonano insieme dal 2003 ma si conoscono da tempo. Un incipit necessario per smussare quelle che potrebbero essere le legittime "pretese" di un roccioso fan dello stoner (n.d.a.).

Detto questo possiamo rapidamente tralasciare la fonte principale delle influenze della band, i Kyuss sono troppo per chiunque e misurarsi muscolarmente con Golia avrebbe portato alla disgrazia anche il David più motivato. Fortunatamente per gli Stoned Machine, l'utilizzo di un briciolo di umiltà gli hanno permesso di prendere solo qualche testata deflagrante al setto nasale, numerosi lividi ed un'eruzione ematica faticosamente tamponata.  L'incontro, nella filosofia poco zen dello stoner, lascia il gruppo in pessime condizioni, quindi nella mise adatta ad un disco d'esordio.

Apprezzabili le scelte timbriche, perfette per il genere... forse troppo! Basso e chitarra, ruvidi, graffianti, baritonali, ossessivi, insomma ciò che ci si aspetta di trovare nel kit del giovane Padawan dei Kyuss. La batteria efficace e misurata riesce ad incorniciare la "regressione" in una marcia mai forzata, ma è nella voce che gli Stoned Machine perdono, forse volutamente il contatto con le radici. Luca "Hernandez" Damassa sgomita troppo spesso per emergere attraverso le ripetizioni classiche dello stile, la produzione nel suo caso risulta eccessivamente scolastica ed il risultato è evidente proprio nei pezzi dove è necessaria maggiore sporcizia. Nel complesso quindi non mi sento di punire questo primo tentativo, il potenziale è quello giusto, la lezione è stata assimilata decisamente bene e la band si muove in un ambiente ostile con estremo coraggio. Manca, a mio parere, quel sentore di alcool e cenere, quello strato di polvere rossastra che è la spezia perfetta nel piatto semplice ma piccante che il genere richiede.

Da sottolineare le incursioni grunge alla Stone Temple Pilots che, nel quadro appena dipinto, rende il futuro degli Stoned Machine ancor più promettente, svincolandoli da inutili tendenze settarie e slanciando l'intera produzione verso un percorso di contaminazioni necessarie e sacrifici fisiologici. Il 22 luglio l'esordio ufficiale, benedetto speriamo, da una crescita rapida della band... E' l'augurio di chi sostiene quel microcosmo di gruppi nostrani che, pur avendo il potenziale, cedono alle tentazioni della "via più breve" e dimenticano di innaffiare la propria esperienza con la ritemprante valanga di calci in bocca!





01. Intoxication

02. Back To Live In Me

03. If U Can

04. Bed Sin

05. Ocean

06. Shut Up

07. Out Of My Way

08. Fire In My Hands

09. Listen To The Wind

10. Human Regression

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool