Unearth
Darkness In The Light

2011, Metal Blade Records
Metalcore

Recensione di Lorenzo Brignoli - Pubblicata in data: 17/07/11

Quasi tre anni or sono avevamo lasciato gli Unearth al mediocre “The March”, che personalmente ritengo niente di più di un thrash/melodeath decisamente meno ispirato rispetto a quanto fatto vedere in passato dalla band di Boston. Per chi non lo sapesse questo quintetto è appunto Nordamericano ma suona come se venisse dalla Svezia, difatti è arrivato alla ribalta internazionale grazie ad un’interessante rielaborazione del più classico stile tipico di At the Gates ed In Flames, mischiato a qualche breakdown; dato che l’esplosione di popolarità degli Unearth è avvenuta in concomitanza a quella di acts quali As I Lay Dying o All That Remains, ai nostri è stata affibbiata l’etichetta di band metalcore, definizione dalla quale mi permetto di dissentire dato che la matrice che costituisce il suono del gruppo è inequivocabilmente metallica, escluse forse le linee vocali, le uniche di origine più “core” che metal.

Pallosissime etichettature a parte c’è da dire che un’altra caratteristica dei nostri, rispetto alle band sopracitate, è sempre stata quella di evitare l’uso di clean vocals (escluse un paio di tracce del buonissimo “The Oncoming Storm”), a favore di una proposta massiccia e irruenta, che conosceva ben poche interruzioni. Sto parlando non a caso al passato, perché in questo “Darkness In The Light” l’uso di parti in pulito occupa una posizione di indiscusso rilievo; tuttavia, nonostante questo, il sound degli Unearth è perfettamente riconoscibile, in quanto le parti più pesanti e tipiche dei nostri sono in netta maggioranza sui passaggi più melodiche. Un piccolo cambiamento restando nella sostanza se stessi insomma.

Di fatto ci troviamo di fronte a quello che tra tutti i dischi degli Unearth si avvicina di più alla definizione “moderna” di  metalcore (dico così perché resterò sempre dell’idea che sia nelle strofe “svedesi”, che nei ritornelli ruffiani, di hardcore ce n’è ben poco), tuttavia la cosa non va presa come difetto. Il disco infatti è molto godibile, le parti in pulito sono ben dosate, non risultando mai invadenti, e contribuiscono a dare un po’ più di varietà ad un disco che altrimenti potrebbe soffrire dello stesso difetto del suo predecessore, ossia di annoiare. Certo, si tratta di una soluzione abusatissima, ma comunque non si può parlare di una scelta sbagliata, dato che allo stesso tempo non snatura il sound della band e rende “Darkness In The Light” più piacevole. Come sempre le tracce sono veri e propri assalti frontali a colpi di doppio pedale e blast beat, con le solite aperture melodiche nel riffing, che nelle parti più rallentate aggiungono quel pizzico di epicità che non guasta ma arricchisce il disco nel complesso.

Ovviamente siamo lontani dal capolavoro e ad essere onesti è praticamente impossibile che gli Unearth riusciranno a pubblicarlo in futuro se continueranno a battere su questo chiodo, ma non si può negare che il disco in questione sia piuttosto ispirato e quindi più che sufficiente e soddisferà i più fanatici di queste sonorità, mentre ovviamente, per chi vuole qualcosa di nuovo meglio evitare.



01. Watch it Burn

02. Ruination of the Lost

03. Shadows in the Light

04. Eyes of Black

05. Last Wish

06. Arise the War Cry

07. Equinox

08. Coming of the Dark

09. The Fallen

10. Overcome

11. Disillusion

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