ICS Vortex
Storm Seeker

2011, Century Media
Prog Rock

Recensione di Stefano Risso - Pubblicata in data: 24/08/11

Arriva quasi in sordina il primo album solista di ICS Vortex, al secolo Simen Hestnæs, vero e proprio big della scena metal degli ultimi anni, avendo legato il suo nome ad act come Borknagar, Arcturus e Dimmu Borgir e facendosi universalmente apprezzare per il suo tipico stile vocale particolarmente suggestivo.

Storm Seeker” fa la sua apparizione in questo torrido agosto e subito ci offre una buona ancora di salvezza dalla canicola infernale, portandoci una bella ventata di musica fresca, carica di pathos ed epicità, elementi folk oltre alla già citata voce del nostro. Se quest'ultimo particolare poteva essere il principale, se non l'unico, motivo di interesse per “Storm Seeker”, dobbiamo ammettere che durante l'ascolto ci si accorge che non ci sono solo le celeberrime clean vocals di ICS Vortex, “Storm Seeker” è un lavoro che offre molto, potendo vantare un impianto sonoro di assoluto rispetto e soprattutto belle canzoni, tante belle canzoni.

Del resto basta scorrere la line-up per rendersi conto del livello tecnico del combo, tutti musicisti super collaudati (citiamo solo il batterista Asgeir Mickelson dei fenomenali Spiral Architects come garanzia di qualità), al servizio di un ICS Vortex ispiratissimo, che per il suo disco solista sorprende il proprio pubblico, presentando qualcosa che si distanzia da tutti i progetti in cui è stato coinvolto. O meglio, si allontana in maniera netta dal black e dal metal in generale, quindi se siete alla ricerca di musica dura lasciate perdere. “Storm Seeker” è un delicato affresco di sonorità prog rock/psichedeliche, posizionandosi in quel mare magnum di pubblicazioni avantgarde/prog dei black metallers ormai invecchiati (o rinsaviti) che hanno smesso da tempo di praticare il facepainting. Un album che grazie alle texture di chitarra e alla, sempre ottima, voce di ICS Vortex assume dei contorni sfumati, un lavoro energico ma al tempo stesso elegante, con punte di trasporto emotivo altissime, pennellate folk unite a una vena vintage di chiara derivazione seventies.

Ovviamente il protagonista assoluto è ICS Vortex, ma col passare degli ascolti ci si rende conto anche delle finezze tecniche alla base del suo cantato, non esuberanti orpelli strumentali fini a se stessi, ma piccoli e frequenti saggi di bravura che rendono il tutto ancor più prezioso. Quarantacinque minuti di musica senza evidenti cali di tono e con diverse punte di eccellenza: l'iniziale “The Blackmobile”, la divertente “Skoal”, passando per la title-track, un piccolo capolavoro emozionante, la bellissima “Windward” o l'hit dell'album (almeno momentaneamente), “Dogsmacked”, in cui è davvero difficile non perdersi nell'intreccio di chitarre e voce, da pelle d'oca.

Il giudizio finale è decisamente positivo, “Storm Seeker” non è un capolavoro imprescindibile, potremmo individuare come unico difetto una certa omogeneità di fondo (fortunatamente non fastidiosa), ma è uno di quei dischi che risollevano il livello delle uscite odierne, ben prodotto, ottimamente suonato e interpretato, ma soprattutto vivo, un lavoro che trasmette emozioni dalla prima all'ultima nota. E solo per questo meriterebbe la massima attenzione degli estimatori del buon ICS Vortex e di tutti gli amanti della buona musica.



01.The Blackmobile    

02.Odin’s Tree    

03.Skoal!    

04.Dogsmacked

05.Aces

06.Windward

07.When Shuffled Off    

08.Oil in Water    

09.Storm Seeker

10.Flaskeskipper

11.The Sub Mariner

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