Six-Point Lead
General Anaesthesia

2011, Autoproduzione
Metalcore

Recensione di Eleonora Muzzi - Pubblicata in data: 27/08/11

Quando ci si ritrova per le mani un EP si spera sempre che contenga almeno cinque o sei canzoni, più che altro per avere un ampio spettro di valutazione per le band emergenti. Non sempre si ha questa fortuna, ma ci si accontenta.

Gli italianissimi Six-Point Lead presentano questo Extended Play di quattro tracce, “General Anaesthesia”, forte di un metalcore solido e di discreta fattura. Già a partire dalla copertina, realizzata da uno dei componenti della band, si capisce che questi ragazzi puntano in alto. L'artwork è di ottima fattura, caratterizzato un disegno piuttosto particolare.

Con un lato melodico particolarmente spiccato, che surclassa in molti aspetti la parte più heavy della proposta musicale, la band attrae l'attenzione fin dal primo ascolto per l'ottima produzione, cosa che spesso scarseggia negli EP autoprodotti. I suoni sono ben bilanciati, il missaggio è ottimo e non ci sono grosse sbavature da questo punto di vista (un aspetto decisamente importante per le band emergenti). Oltre che per l'ottima produzione, i Six Point Lead incuriosiscono anche per la loro proposta. Non si tratta del classico metal core che da qualche anno a questa parte spopola, ma di qualcosa di un po' più particolare, soprattutto per le linee vocali melodiche, estremamente interessanti. La parte vocale è sicuramente uno dei punti di forza dell'EP. Pur contrastata da harsh vocals molto vicini al growl, la voce pulita è estremamente piacevole, le linee sono interessanti. I Nostri ricordano i primi Misery Signals, un'altra band molto interessante del panorama metalcore. Parlando invece della parte strumentale, si può dire che questa rispetta fedelmente tutti i canoni del genere: sfuriate chitarristiche nelle party più heavy e arpeggi su quelle più melodiche, batteria lanciata a massima velocità e basso che la segue senza preoccuparsi troppo. Un altro aspetto interessante dell'EP è la lunghezza delle canzoni, tutte vicine ai cinque minuti e abbastanza diverse una dall'altra. Ritornando al discorso preliminare dell'effettiva durata di un EP, evidentemente i ragazzi hanno deciso di compensare la mancanza di una o due tracce aggiuntive con invece la lunghezza delle stesse, oltre che una discreta varietà. Spendo due parole per la titletrack, “General Anaesthesia”, la canzone che colpisce di più. Forse la più pesante del quartetto, composta di contrasti continui tra la strofa e il ritornello. La parte più heavy si esprime al meglio qui, con un bel riff di chitarra tendente al thrash della Bay Area e un bel refrain che spezza il ritmo e introduce il ritornello melodico.

Certo, “General Anaesthesi” non è un EP privo di difetti. È un'opera prima e risente ancora di una mancanza di una certa identità, qualcosa qua e là sembra di averlo già sentito in altri dischi di band più quotate e famose, ma del resto è normale quando si è agli inizi. Di fatto però, la band ha gettato le basi per una buona riuscita futura, sta solo a loro sfruttare le loro potenzialità.



01. Giveaway
02. Starvation And Desire
03. Until The Last Drop
04. General Anaesthesia

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