Come la tradizione ormai impone, torna l’appuntamento con la consueta raccolta di ballad del chitarrista tedesco Axel Rudi Pell. Dopo qualche anno dal precedente capitolo (2004), “The Ballads IV” mette insieme tredici lenti estratti dall’ultima parte della discografia dell’artista teutonico, tra i quali spiccano tre inediti: le cover di “Holy Diver” del grande Ronnie James Dio e “Hallelujah” di Leonard Cohen, più la nuovissima “Where The Wild Waters Flow”.
La canzone appena citata è la classica ballata “alla Axel Rudi Pell”, mielosa e ultra melodica nei ritornelli, che incorpora tutti i pregi e tutti i difetti della produzione del chitarrista. Se da una parte si ascolta il solito brano orecchiabile e abbastanza godibile, dall’altra esce allo scoperto in modo cristallino la tendenza a ripetersi da parte di Pell: i lenti sono generalmente belli, ma troppo spesso “standardizzati”, per così dire. Passando ad “Holy Diver” si affronta un argomento senz’altro delicato e controverso, in quanto per molti può risultare difficile apprezzare un autentico inno heavy metal spogliato della sua energia caratteristica: certamente la scelta di Axel Rudi Pell di registrare la cover di una canzone così importante a livello storico è coraggiosa e, tirando le somme, è anche un bel tributo ad un amico che purtroppo, come tutti sappiamo, non c’è più. Per quanto riguarda “Hallelujah” bisogna dire che è di gran lunga il più convincente degli inediti, ricco di intensità e pathos, ed impreziosito da angelici cori cantati da dei bambini. Nel pezzo di Cohen (reso famosissimo a livello mondiale dalla splendida cover di Jeff Buckley nel 1994) spicca la prestazione vocale di Johnny Gioeli, capace di caricare di tensione ed emozione ogni parola con la sua potente ugola. Finita la disamina delle novità rimane una serie di lenti già noti al pubblico che, ascoltati tutti insieme, evidenziano ancora una volta quanto detto prima e cioè che il buon Axel soventemente inciampa nell’auto-plagio, facendo passare presto l’acquolina in bocca che stuzzica grazie all’immediatezza delle sue canzoni. Infine va sottolineato che compaiono nella raccolta, tra le ballad degli ultimi anni del musicista tedesco, anche le cover di “Love Gun” (Kiss), “In The Air Tonight” (Phil Collins) e “Like A Child Again” (The Mission), inserite originariamente nell’album del 2007 “Diamonds Unlocked”.
“The Ballads IV” può essere un po’ complicato da digerire, data anche la lunghezza dei brani che lo compongono e soprattutto sembra appetibile per lo più solo per i fedelissimi di Axel Rudi Pell. Alcuni dei lenti sono molto belli e validi, ma alla lunga il disco risulta un po’ noioso e ripetitivo, motivo per cui l'interesse va inevitabilmente scemando durante il suo ascolto.
Axel Rudi Pell
The Ballads IV
2011, SPV
Hard Rock
01. Where The Wild Waters Flow
02. Holy Diver
03. Hallelujah
04. Northern Lights
05. Noblesse Oblige
06. Love Gun
07. Glory Night
08. In The Air Tonight
09. Touching My Soul
10. Like A Child Again
11. No Chance To Live
12. Haunted Castle Serenade
13. The Curse Of The Damned
02. Holy Diver
03. Hallelujah
04. Northern Lights
05. Noblesse Oblige
06. Love Gun
07. Glory Night
08. In The Air Tonight
09. Touching My Soul
10. Like A Child Again
11. No Chance To Live
12. Haunted Castle Serenade
13. The Curse Of The Damned
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