Sinner
One Bullet Left

2011, AFM records
Hard & Heavy

Recensione di Fabio Petrella - Pubblicata in data: 05/10/11

I Sinner sono la creatura di Mat Sinner (Primal Fear, Kiske/Somerville), irriducibile singer e bassista di Stoccarda. Attiva dal lontano 1982, la band si prodiga in un canonico hard & heavy senza la classica infamia o lode esponendo a caratteri cubitali, anche compiacendosi, il manifesto antidiluviano degli eighties.

Nessuno, al di fuori dei nostalgici o dei supporter, dovrebbe strapparsi i capelli per vantare nella propria collezione “One Bullet Left”, la nuova fatica discografica del biondo tedesco. L’album, difatti, pur facendo leva su un comparto sonoro di discreto livello e una formulazione idealistica da true defender, dimostra uno scarso appeal per il progresso e per le nuove regole del metallo tonante, che privilegiano sempre più la contaminazione a scapito della vecchia e integralista forma mentis. “One Bullet Left” è – udite, udite – il quattordicesimo lavoro in studio, se i conti tornano, dello stacanovista Sinner. Il disco si compone di dodici tracce di spinta, ruvide e antisettiche, che cavalcano ininterrottamente fino all’ultima nota senza domandarsi il perché e il come. Lo fanno e basta. E i Sinner abbassano il capo e puntano in avanti come un proiettile calibro 9 mm Parabellum, senza mezzi termini. Ma la capacità balistica di Mat Sinner non è più quella di una volta e l’opera ne risente.

Per i Sinner, come per le armi, la manutenzione è fondamentale. E nel caso di “One Bullet Left” urge del buon solvente che non lasci tracce di unto.





01. The One You Left Behind

02. Back On Trail

03. Give & Take

04. One Bullet Left

05. 10 2 Death

06. Haunted

07. Atomic Playboys

8. Suicide Mission

9. Wake Me When I'm Sober

10. Mind Over Matter

11. Mend To Be Broken

12. Rolling Away

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