Fergie Frederiksen
Happiness Is The Road

2011, Frontiers Records
AOR

Nonostante le condizioni di salute non esaltanti, l'ex Toto sforna un album di tutto rispetto.
Recensione di Andrea Mariano - Pubblicata in data: 19/10/11

Fergie Frederiksen è uno dei personaggi più stimati e, se vogliamo, più sfortunati della scena AOR e del rock melodico. Qualsiasi band in cui abbia militato, praticamente tutti i musicisti che hanno suonato con lui, esprimono solo ed unicamente parole d'affetto e stima: il solo esser uscito dai Toto senza particolari diatribe ed esser rimasto in buoni rapporti con gli altri membri dovrebbe render bene l'idea. Voce interessante e potente, è anche tuttavia uno dei personaggi più sfortunati perché, nonostante il talento, nonostante la buona reputazione nel mondo dell'hard rock, non ha mai sfondato con decisione nel panorama mainstream, e dopo vari problemi di salute (in primis la contrazione dell'Epatite C) nel 2010 ha scoperto di esser affetto da un cancro incurabile.

È indubbio che una notizia del genere abbatta drasticamente morale e speranze, ma l'ex Toto anziché precipitare nello sconforto ha deciso di continuare per la sua strada, registrando e pubblicando un nuovo album. “Happiness Is The Road” è un titolo che immediatamente mette in chiaro quello che saranno lo spirito e le atmosfere dell'intero lavoro: poco spazio a tristezza ed autocommiserazioni, ma tanto sano rock dalle sfumature ottantiane che dia carica ed energia per andare avanti.


“Angel (Mirror To Your Soul)”, “Elaine” e “First To Cry” formano una tripletta iniziale di una forza invidiabile: gli ottimi arrangiamenti e l'egregio lavoro delle chitarre anche dal punto di vista solistico sorreggono la prestazione vocale di un Fergie che, nonostante le difficoltà durante le sessioni di registrazione a causa della sua salute, si rivela davvero riuscita e dotata di una energia non indifferente. La title track è caratterizzata da una ritmica sostenuta e molto ariosa, un vero e proprio inno alla vita se vogliamo, mentre “I Still Believe in Love”, “Lyin' Eyes” e “Love Waits For No More” sono le immancabili ballad che ogni buon album AOR non si fa mai mancare, efficace contraltare dell'iniziale tripletta energica, energia che tuttavia riesplode nella grintosa “Writing On The Wall”, che grazie agli ottimi fraseggi chitarristici, al bel lavoro di tastiere e al ritornello che si stampa subito in mente si dimostra essere uno gli episodi più esaltanti dell'intero album. L'unico brano davvero malinconico è “Follow Your Heart”, emozionalmente il punto più alto dell'intero disco: un pianoforte e degli archi accompagnano la calda voce di Frederiksen, fino alla comparsa della batteria e degli strumenti elettrici che caricano ancor più l'atmosfera (bello l'assolo di chitarra che quasi fatica ad emergere tra le note di pianoforte).


“Happiness Is The Road” verrà apprezzato da tutti gli amanti del genere e non deluderà in alcun modo i fan di Fergie. È un disco energico, ben concepito ed ancor meglio suonato e cantato. Certamente non colpisce tanto per l'originalità delle composizioni a livello strutturale (lo stile si mantiene fedele ai cardini dell'AOR di fine anni '80, inizio '90), bensì per l'ispirazione e la genuinità con cui ognuna di esse è stata creata, per l'ottimo coinvolgimento che per tutto l'ascolto non viene mai a mancare, e questo non è poco.





01. Angel (Mirror To Your Soul)
02. Elaine
03. First To Cry
04. Follow Your Heart
05. Happiness Is The Road
06. I Still Believe In Love
07. Lyin' Eyes
08. Love Waits For No One
09. Writing On The Wall
10. The Future Ain't What It Used To Be
11. The One
12. The Savior

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