Nuovo album per Ryan Adams, uno dei talenti più puri dell’ultima ondata di musicisti americani. Artista poliedrico, o meglio frenetico, forte di una discografia estremamente varia in mezzo alla quale non si fa fatica a perdersi tra cambi di rotta e sperimentazioni varie, presenta oggi il suo tredicesimo lavoro, “Ashes & Fire”.
Una nuova opera che offre agli ascoltatori un’immagine di Adams quasi in pace con se stesso, confezionando un album finalmente organico e con il giusto senso di unità che spesso è mancato nella carriera del musicista di Jacksonville. In mezzo alla “sgangherata” raccolta di lavori, “Ashes & Fire” rappresenta un episodio intimo, un viaggio nell’introspezione usando tutti gli artifici delle “roots” a stelle e strisce. Un disco emozionante, che gioca sul filo del rock/pop/folk di grande classe, in cui tutto appare rarefatto ed elegante.
Opera di una produzione curata da un peso massimo del settore, quel Glyn Johns che vanta nel suo curriculum gente come Bob Dylan, Beatles, Rolling Stones, Clash e tanti altri, un suono 100% digitale e in presa diretta. Abituati a suoni sempre più tecnologicamente perfetti, questo approccio retrò si sente e appaga l’ascoltatore. Un’opera di sottrazione che sposta volutamente l’attenzione sulla sottile voce di Adams, sugli arrangiamenti curati e sulle atmosfere languide che attraversano tutta la tracklist. Tracklist che non contempla cali di tono, sempre ispirata e consistente, che certo richiede un alto tasso di attenzione e predisposizione (visto il mood generale dell’album praticamente identico dall’inizio alla fine), ma che sa regalare momenti di grande trasporto.
Che “Ashes & Fire” sia il segno di una ritrovata serenità per Adams? Superato lo split coi Cardigans, superata la malattia (la sindrome di Meniere, che nel 2009 stava per spingere il nostro al ritiro) e con la forza di un matrimonio con la stellina Mandy Moore, potremmo quasi rispondere affermativamente. Un disco di qualità che farà felici tutti i sostenitori di Ryan Adams.
Ryan Adams
Ashes & Fire
2011, Capitol Records
Country Rock
Uno dei talenti più puri dell’ultima ondata di musicisti americani...
Recensione di Stefano Risso - Pubblicata in data: 24/10/11 01.Dirty Rain
02.Ashes & Fire
03.Come Home
04.Rocks
05.Do I Wait
06.Chains Of Love
07.Riverside
08.Save Me
09.Kindness
10.Lucky Now
11.I Love You But I Don't Know What To Say