Candice Night
Reflections

2011, Minstrel Hall Music
Pop Rock

Uno sguardo al presente dopo anni di Rinascimento coi Blackmore's Night...

Recensione di Gaetano Loffredo - Pubblicata in data: 28/10/11

Il candore e la dolcezza di Candice Night accarezzano le note del suo esordio solista e la vita continua a scorrere felice e senza pensieri. Un mini break dal marito tutto pepe, Ritchie Blackmore, le consente di staccarsi momentaneamente dal Rinascimento e di godersi una fetta di presente insieme alla piccola Autumn Esmerelda, protagonista del video del primo singolo. Con "Reflections" Candice si prefigge di regalare i suoi sonetti emotivi ai fan che la seguono con estrema passione nei Blackmore’s Night, riuscendo nell’intento in alcuni frangenti, un po’ meno in altri.


Il disco ha un andamento piuttosto lineare, fatta eccezione nei due unici casi in cui le distorsioni ricoprono il pop di un sottile strato rock: molto bene in occasione di “Gone Gone Gone”, in cui funky e ritornello si sposano dando vita ad un pezzo dinamico e funzionale, meno bene “Dangerous Smile”, che non riesce a farsi apprezzare in quanto ripetitivo e scarsamente ispirato. Le due perle indiscusse sono l’opener, “Wind Is Calling (Hush The Wind)”, e il singolo “Black Roses”, la prima impreziosita da un refrain estatico, dagli orizzonti infiniti, la seconda invece sembra influenzata dalla colonna sonora di "Ghost Whisperer", serial tv prediletto di Mrs Night. Che meraviglia il violino di Gypsy Rose, ma quanto mancano gli assoli di Ritchie. “Now And Then” pare più una rivisitazione alla Enya che una rifinitura alla Candice, e la versione originale dei Blackmore’s Night, nonostante l’aggiunta di un’intera strofa, è di gran lunga superiore. Anche “Call It Love”, già pubblicata nella versione limitata di "The Village Lanterne" (2006), si distingue per un corposo ritocco, ora in stile country, ma cede il passo all’originale. Chiudono un paio di pezzi romantici, armonici e dal flavour mistico, “Robin Red Breast” e “Alone With Fate”, nulla di strabiliante, due brani orecchiabili che lasciano il posto all’inutile outro di “In Time”, per un totale di una quaranta minuti scarsi di musica.


Luci e ombre sull’esordio di Candice. L’abbiamo atteso per anni e ora che ne possiamo godere non riusciamo ad apprezzarlo come vorremmo, vuoi per l’incompletezza compositiva (e nei testi superficiali e nello spartito), vuoi per il genere proposto che più di tanto non può offrire. Non tutte le ciambelle riescono col buco: "Reflections" è un disco piacevole da ascoltare ma alla lunga soffre di quella mancanza di estro che distingue gli album convenzionali da quelli per cui vale davvero la pena soffermarsi. E i Blackmore’s Night, da questo punto di vista, sono avanti (o indietro se preferite) anni luce…





01. Wind Is Calling (Hush The Wind)
02. Gone Gone Gone
03. Black Roses
04. Now And Then (2011)
05. Dangerous Smile
06. For You
07. Call It Love
08. Robin Red Breast
09. Alone With Fate
10. In Time

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