Charred Walls Of The Damned
Cold Winds On Timeless Days

2011, Metal Blade Records
Heavy Metal

Recensione di Davide Panzeri - Pubblicata in data: 05/11/11

Io non so se Tim “Ripper” Owens sia sfortunato di natura, se se le vada semplicemente a cercare o sia caduto vittima di qualche maledizione egizia. Sta di fatto che al contrario di Re Mida, che al sol tocco tramutava tutto in oro, il nostro simpatico amico statunitense tramuta tuttò ciò che gli capita sotto tiro in un metallo tutt'altro che prezioso...

Ma partiamo dal principio: Richard Christy decide di creare un super gruppo (ormai va di moda) heavy metal e quindi nel 2009 forma i Charred Walls Of The Damned con la collaborazione di Steve di Giorgio al basso, Jason Suecof alla chitarra e del già citato Tim Owens al microfono, insomma non i primi sbarbatelli raccolti per strada (non penso ci sia bisogno di citare le band di provenienza dei suddetti). L’idea sulla carta sembra buona, anzi ottima. La band si mette subito al lavoro e dà alla luce nel 2010 il debut album omonimo che, a dirla tutta, non riesce a scaldare gli animi dei metalheads, nonostante presenti buoni spunti ed idee. Richard però è soddisfatto e grazie all’esperienza accumulata decide di mettersi subito all’opera per stendere quello che sarà il successore, avvalendosi degli stessi musicisti.

Nutrivo grandi aspettative verso "Cold Winds On Timeless Days", sarà perché ero convinto che la band fosse ben amalgamata ed assortita e che al buon Tim prima o poi la dea bendata dovesse per forza di cose sorridere. Come nella più classica delle situazioni, le mie aspettative e le mie speranze si sono sbriciolate su se stesse come edifici in demolizione vengono fatti detonare dalle molteplici cariche esplosive montate in punti strategici. Dodici tracce per 58 minuti di durata di heavy metal tecnico, veloce ed aggressivo contornate da un’aura di banalità e ripetizioni prive di qualsiasi soluzione di continuità. I componenti del gruppo si distinguono certamente per le doti musicali e i notevoli spunti strumentali, ma nell’insieme fanno cadere le braccia per quanto questo album risulti mal calibrato e studiato. La voce di Tim, ahimè, la conosciamo tutti: acuta, guizzante, graffiante e potente, da lì non ci si schioda purtroppo. Ora immaginatevi un’ora di ripetuti vocalizzi, screaming e continui saliscendi sempre sulla stessa lunghezza d’onda, non ce la si può proprio fare... Riallacciandoci al discorso iniziale, non è un caso che Tim, nonostante abbia militato in numerose ed importanti band, non sia riuscito a trovare il gruppo perfetto per valorizzare appieno la sua voce. I richiami alle precedenti esperienze sono fin troppo evidenti e lampanti, ma credo che questo ragazzo debba spingersi oltre e provare soluzioni che finora non sono state prese in considerazione; in definitiva credo che se le vada proprio a cercare. Il limite più grande, ormai l’avrete capito, risulta essere la voce. Il songwriting però non è esente da colpe, anzi. Christy non fa nulla per uscire dai binari maledetti su cui ha posizionato i Charred Walls Of The Damned: non una deviazione, non un cambio di direzione, tutto suona maledettamente uguale. Ne converrete con me che ascoltare la stessa solfa per dodici brani è abbastanza controproducente.

La delusione è stata tanta, “Cold Winds On Timeless Days” non centra il bersaglio e lo manca completamente. Il disco purtroppo verrà dimenticato nel giro di breve tempo e il nostro Tim Owens si ritroverà con un altro sogni nel cassetto infranto e una cocente delusione in più. Spiace dirlo, ma dischi così, alle soglie del 2012, dovrebbero essere curati con maggiore dovizia, soprattutto quando sono suonati da gente di un certo livello. Bocciati.




01. Timeless Days
02. Ashes Falling Upon Us
03. Zerospan
04. Cold Winds
05. Lead The Way
06. Forever Marching On
07. Guiding Me
08. The Beast Outside My Window
09. On Unclean Ground
10. Bloodworm
11. Admire The Heroes
12. Avoid The Light

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