Adrenaline Mob
Adrenaline Mob [EP]

2011, Autoproduzione
Heavy Metal

Russell Allen + Mike Portnoy = pura adrenalina.
Recensione di Alessandro Casarotti - Pubblicata in data: 17/11/11

Vi manca Ronnie James Dio? Vi mancano i Black Sabbath o i Pantera? Volete una band mostruosamente capace che faccia tremare le fiamme dell’inferno quando sale sul palco? Qui abbiamo un dream team di talenti che con un EP e una breve tournée a seguito dei Godsmack ci ha voluto dare un assaggio dell’album in uscita nel 2012. Il fatto che nessuno di loro consideri gli Adrenaline Mob un progetto parallelo può solo aumentare le aspettative. Una heavy metal band, non il solito supergruppo, composta da personaggi che non hanno bisogno di presentazioni: Russell Allen (Symphony X), Mike Orlando, Mike Portnoy (Dream Theater), Rich Ward e Paul Di Leo (Fozzy).

Adrenalina pura sprigionata appena Portnoy comincia a violentare le percussioni in “Psychosane”. Non c’è un attimo di tregua: velocità e groove aggrediscono fino al cantato liscio del chorus. Hanno tanto dei Pantera, come nella successiva e similare  “Believe Me”, dove i fan intuiranno immediatamente la citazione di Anselmo&co.  Le prime due canzoni sprigionano un’energia che da sola alimenta il palcoscenico. In “Hit the Wall” finalmente si può ascoltare il loro sound, tenendo ferma la volontà di richiamare le due band citate in apertura, viene aggiunta la loro formazione prog. E’ considerata sia da loro stessi sia dalla critica la canzone più riuscita (e probabilmente il primo singolo): un fremito incandescente rapisce per tutto il bridge fino al crescendo finale in stile Ronnie James Dio. E’ la consacrazione di Allen (parola di Portnoy: “I Think he could be this generation Dio”) e l’espressione dell’abilità compositiva sinora celata di Orlando, i padrini dei Mob.  “Down to the Floor”, più breve e diretta delle altre, continua nella definizione del loro stile; entrambe roventi, pulsanti, con una sana arroganza classicista. La cover di “The Mob Rules” dei Black Sabbath serve per affermare la volontà di ricercare negli albori del genere le loro sonorità, di auto consacrarsi come la band che perpetuerà la tradizione, che può permettersi di confrontarsi, riprendere e rielaborare verso una nuova direzione il rock contemporaneo.

Non oso immaginare come si possa sopravvivere all’esplosione di potenza sonora live di questi cinque tori scatenati. Adrenaline Mob richiama il loro essere animali da palco. Il gruppo si sente unito proprio per questa complicità che, a detta loro, mancava nelle loro esperienze precedenti. L’alchimia, il sound e l’energia evocano le band che hanno segnato il firmamento della musica... Se questo è solo l’antipasto beh, ci hanno fatto venire una gran fame.



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