A malapena due anni dal trentennale, i Mighty Mighty Bosstones tornano a farsi sentire forte e chiaro con questo nuovo album di ska vecchio stile che farà rizzare i capelli a più di una persona. Dopo un brevissimo split tra il 2003 e il 2007, la formazione statunitense - tra i patroni dello ska punk e tra i primi a mescolare le proprie radici punk hardcore con le influenze ska all'inizio degli anni 80 - riprende in mano trombe e sassofoni e regala ai propri fan un nuovo entusiasmante album, a giusto tre anni di distanza dal precedente.

La prima cosa che colpisce è il fatto che “The Magic Of Youth” è un album incredibilmente fresco, piacevole, che scorre liscio come l'olio per 36minuti, al punto che se si è inserito il repeat automatico non ci si accorge del fatto che il disco è tornato daccapo. Ed è un album divertente, che dimostra come lo spirito dei Nostri sia rimasto inalterato nel corso degli anni (se si riascoltassero i vecchi album dei Mighty Mighty Bosstones col senno di poi si noterebbe lo stesso vibe di “The Magic Of Youth”). Ogni traccia spinge l'acceleratore nel momento giusto, gli ottoni regalano quel tocco di “esotico”, benché questa non sia propriamente la parola più adatta al contesto punk in cui la band si muove. Canzoni come “Like A Shotgun” e la titletrack “The Magic Of Youth” sono fortemente sconsigliate in automobile, perché c'è il rischio di ritrovarsi a correre un po' troppo forte. La spensieratezza assale l'ascoltatore fin dal primo momento e questo rende l'album estremamente appetibile per tutti coloro che amano la musica allegra, senza pensieri e easy listening (anche i non amanti del genere potranno apprezzare). Qua e là fanno capolino generi un po' fuori contesto, come il finale di “They Will Need Music” più adatto ad una canzone da cabaret che ad un brano ska, il che rende questo full length ancora più interessante.

Certamente “The Magic Of Youth” non annoia, proprio in virtù delle sue caratteristiche, ma non è certamente un album perfetto. Anzi, siamo ben distanti dalla perfezione, nonostante tutte le parole spese finora per enunciare i pregi dell'opera. Prima di tutto è veramente troppo breve; la durata è quella di un EP un po' più fornito, ma questa è una caratteristica del genere, canzoni brevi e poco altro; i fronzoli non sono adatti al punk. Un paio di canzoni in più non avrebbero lasciato l'amaro in bocca al fan che giunge già alla fine del CD e si ritrova a domandarsi se c'è dell'altro nascosto da qualche parte. In secondo luogo, anche se questo non è un difetto vero e proprio, è un sound talmente consolidato, quello dello ska punk, che talvolta risulta anacronistico. Non c'è mai stata una grossa evoluzione nel corso degli anni, pochi temerari hanno tentato di fare qualcosa di un po' diverso ma nessuno è mai uscito dal seminato in maniera eclatante. Come già detto, questo non è propriamente un difetto, più che altro è un'osservazione che si può fare in generale per tutto il genere. È segnale di coerenza e di identità, ma una delle cose belle della musica è osservare le evoluzioni stilistiche delle varie band. In questo caso, non essendoci nulla di trascendentale, ci si ritrova ad avere un album che potrebbe essere uscito nel 1983 come nel 1995 o, appunto, nel 2011, e non sentire minimamente la differenza, se non forse nella produzione e nella qualità del suono.

Per finire, si può dire che la band ha sfornato un buon album, divertente e carefree, come direbbero i critici d'oltreoceano, non privo di difetti ma con dei pregi assolutamente apprezzabili sia dai fan di vecchia data che dai più giovani che si avvicinano al genere in questi anni. Certamente i Mighty Mighty Bosstones, sebbene siano ad un passo dal festeggiare trent'anni di carriera, non hanno perso lo smalto e rimangono incisivi come, appunto, trent'anni fa.