In questo live, chiaramente, non sono presenti brani tratti dall'ultimo "Fly From Here", in quanto la band non aveva ancora registrato l'ultimo full-length. La scaletta comunque pare essere impostata più come un "greatest hits", che vede la presenza di brani tratti da dischi come "Drama", "Time And A Word", "90125", "The Yes Album", tanto per citarne alcuni della nutrita discografia dei Nostri. I brani immancabili in un live degli Yes sono "Owner Of A Lonely Heart", senza dubbio una delle canzoni più conosciute delle leggende del progressive rock, "Tempus Fugit", "Roundabout" e "Starship Trooper". Questi brani, così come il concerto nel suo complesso, godono di una qualità d'esecuzione piuttosto buona, con dei suoni molto piacevoli e ben bilanciati. Le atmosfere si fanno decisamente sognanti ed a tratti eteree, con tutti quei sintetizzatori curati da Oliver Wakeman, figlio di Rick Wakeman (Geoff Downes non era ancora entrato a far parte degli Yes nel 2009), che accompagnano Chris Squire, Steve Howe, Alan White e Benoit in un lungo viaggio musicale di tredici brani. E' doveroso soffermarsi sul nuovo cantante della band, forse la vera novità di questo live, dato che i brani non hanno davvero bisogno di ulteriori introduzioni od analisi dettagliate. Benoit David si è reso autore di una performance buona e convincente, praticamente priva di errori o di stonature, in questo "In The Present - Live In Lyon". Per gli appassionati non sarà difficile paragonarlo al predecessore Anderson, poiché le voci sono piuttosto simili ed è stato scelto dagli Yes proprio per questo motivo. D'altro canto, il vocalist canadese cantava in precedenza in una band tributo agli Yes, come detto da Chris Squire nell'intervista che potete leggere sulle nostre pagine.
Che cosa aspettano allora, gli appassionati ed i fan degli Yes? Si lascino catturare dalle delicate tonalità di blu e di azzurro dell'artwork di questo live, ad opera di Roger Dean, e si immergano nel mare di note e di melodie piacevoli che solo dei colossi come loro sono in grado di combinare in maniera unica ed inimitabile. In più, in mezzo ai soliti brani praticamente obbligatori da includere nella setlist, gli Yes regalano qualche perla rara proveniente da "Drama", andando così ad impreziosire un buon live da aggiungere alla collezione.