The Ritual
Beyond The Fragile Horizon

2011, Bakerteam Records
Heavy Metal

Recensione di Stefano Risso - Pubblicata in data: 09/12/11

Avevamo lasciato i The Ritual a inizio anno con “Promo 2011” e li ritroviamo alle ultime battute di questo 2011 con il primo full-length, contenti che i presupposti messi in mostra mesi fa, si sono fortunatamente trasformati in una solidissima realtà.

Non una semplice conferma, “Beyond The Fragile Horizon” alza notevolmente la posta, partendo dalle sonorità del promo e ampliandone ulteriormente i confini, andando a presentare un sound composito e difficilmente racchiudibile in semplici schemi “giornalistici”. I nostri ci vengono incontro, suggerendo un “heavy melodic core” che ci sentiamo di condividere, ben sapendo che, data la complessità del lavoro, potremmo sbizzarrici ad aggiungere numerose altre “tag” che potrebbero solo confondere i lettori. Da dove partire dunque? Certamente la proposta dei The Rital volge lo sguardo verso sonorità dal taglio moderno, senza rinnegare influssi classici o influenze più datate (ad esempio i primi In Flames), ma decisamente con un approccio al passo coi tempi, mettendo sempre ben in mostra un riffing muscoloso con altrettante dosi di melodia. Un approccio che riesce a coniugare un’importante ricerca a livello di songwriting e facilità d’ascolto, rendendo “Beyond The Fragile Horizon” un disco dinamo e fresco.

Un calderone in cui non mancano il power, il thrash, il metalcore e altre piccole sfaccettature, breakdown e partiture filanti, il tutto ben amalgamato da una band che quasi sempre riesce a centrare l’obiettivo. Grazie a una preparazione tecnica di alto livello, una prestazione vocale davvero interessante di Marco Obice e una produzione praticamente perfetta, i ragazzi piemontesi regalano brani ben caratterizzati, in grado di catturare l’attenzione sia degli ascoltatori più giovani, facendo leva sull’alternanza del cantato sporco/pulito e sull’approccio moderno già menzionato, sia quelli con qualche anno in più sulle spalle, grazie a un songwriting ricercato, in grado di offrire momenti molto intensi e profondi. A tal proposito non esageriamo nel dire che alcuni passaggi di “The Liar” si avvicinano alla tensione emotiva dei Control Denied, una cosa non proprio da tutti.

Certo qualche piccolo peccato veniale è concesso per una band al primo full-length. Alcuni fraseggi paiono leggermente forzati, come ad esempio in “Together”, in cui sembra non si arrivi mai a una conclusione, o la ricerca del ritornello melodico a tutti i costi. Poca roba a dire il vero, perchè la band di Marco Pastorino (già Secret Sphere) e compagni ha già tutto pronto per aggredire le orecchie assetate di numerosi ascoltatori, forti di un bagaglio di esperienza già molto importante e di materiale di tutto rispetto. Promossi!  



01.Beyond The Fragile Horizon        

02.Show Me What You Can Do        

03.Jason On The River        

04.Hysteria & Madness        

05.Shoot Me        

06.Without        

07.Together        

08.The Liar        

09.Nothing Is The Same (Sacrifice)

 

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool