Nemesea
The Quiet Resistance

2011, Napalm Records
Alternative Rock

Recensione di Marco Belafatti - Pubblicata in data: 10/12/11

Ricordate i Nemesea? Ebbene sì, stiamo parlando della semi-sconosciuta band olandese intrappolata da tempi immemori in un limbo di mediocrità, tra un symphonic metal dozzinale (“Mana”, 2004) e tentazioni mainstream di chiara ispirazione Evanescence (“In Control”, 2007). Forse non ci crederete, ma la musica è cambiata: se, nonostante i ripetuti buchi nell'acqua, i due precedenti full-length lasciavano intravedere un certo potenziale inespresso nelle composizioni dei Nostri, l'album che oggi prendiamo in esame rappresenta il riscatto definitivo per Manda Ophuis e compagni.

Dopo aver premuto il tasto play, “The Quiet Resistance” ci travolge con una produzione moderna (opera di una “vecchia volpe” del female fronted metal chiamata Joost van den Broek, ex-tastierista degli After Forever, oggi stimato produttore all'interno della scena), un sound accattivante e un lotto di canzoni che riescono nell'ardua impresa di suonare radiofoniche senza mai scadere nel citazionismo e nella banalità (questo il difetto principale del suo predecessore). Retto dalle ottime intuizioni di Lasse Dellbrügge, autore di raffinati arrangiamenti e delicate melodie sui tasti bianchi e neri del sintetizzatore, il quadro sonoro dei Nemesea rappresenta un ottimo esempio di alternative rock dalle influenze ora pop ora elettroniche (la componente gothic sembra essere stata abbandonata... per fortuna!). Un po' come se gli ultimi Linkin Park avessero incontrato per strada i Within Temptation per lanciarsi in una jam session estemporanea.

Il risultato è sorprendente e basta lasciarsi andare ai ritmi dell'accoppiata iniziale per rendersene conto. I sussurri, le chitarre distorte e i beat elettronici della brevissima titletrack tratteggiano un climax di tensione che esplode nell'energico riff portante di “Caught In The Middle”, un brano che valica il limite del gradevole per trasformarsi in una canzone semplicemente memorabile, catapultando i Nemesea tra le (poche) formazioni al femminile attuali dotate di inventiva e personalità. Le vocals di Manda trasudano dolcezza, ma non ci fanno mancare attimi di adrenalina nei vari ritornelli che impreziosiscono il disco con la loro vivacità, anche se la bella frontwoman, in alcuni momenti, dà l'impressione di “urlare” le note più alte. Nulla di grave, se pensiamo che queste soluzioni potrebbero essere state adottate per donare maggiore enfasi alle linee vocali, come accade nel caso di “Afterlife”, ottimo singolo di lancio accompagnato da un bel videoclip professionale. Ma le sorprese non finiscono qui: la classe pop rock di “If You Could” e “I Live”, l'oscuro mid-tempo di “Say”, gli scratch e il rock elettronico di “It's Over” trasformano “The Quiet Resistance” in uno dei come back più inaspettatamente interessanti degli ultimi tempi. Una nutrita schiera di ospiti, tra cui si fa notare la graziosa Charlotte Wessels dei connazionali Delain, contribuiscono infine a rendere ancor più brillante e seducente la performance del quintetto di Groningen.

Certo, un minutaggio leggermente eccessivo, unito a qualche ingenuità di troppo e ad alcuni episodi non proprio strabilianti impediscono a “The Quiet Resistance” di guadagnarsi la targa di miglior disco rock con voce femminile dell'anno che sta per volgere al termine. Del resto, la concorrenza è agguerrita e i grandi nomi del genere possiedono pur sempre una marcia in più, ma da oggi i Nemesea possono tranquillamente provare a dare una bella spinta alla propria carriera, con la consapevolezza di avere finalmente imboccato la strada giusta.





01. The Quiet Resistance
02. Caught In The Middle
03. Afterlife
04. Whenever
05. If You Could
06. High Enough
07. Say
08. It's Over
09. I Live
10. Stay With Me
11. Rush
12. Release Me
13. 2012
14. Allein (Bonus Track)

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