Con il ritorno di D.C Cooper si torna a sonorità più dirette e semplici, fatte di melodie molto orecchiabili ed inconfondibili cori, un vero e proprio tratto distintivo della band danese, sin dagli inizi del loro percorso nel mondo della musica. La componente progressive rock di "X", che era un voluto omaggio alla musica tipica degli anni '70, è decisamente meno marcata. Tuttavia, questa mancanza non significa che questo disco sia brutto, tutt'altro, preferendo una sorta di ritorno alle sonorità - nel limite del possibile, essendo anche passato molto tempo - di dischi come "Paradox" che hanno fatto la storia del genere e che hanno portato al successo l'ensemble. Da un lato, però, se questa scelta potrà fare felici i fan storici dei Royal Hunt, ciò non significa che "Show Me How To Live" sia un capolavoro assicurato.
C'è una certa atmosfera epica e cavalleresca nell'opener "One More Day", introdotta dal clangore di spade e scudi in un immaginario campo di battaglia, sostenuta da cori suggestivi e molto accattivanti. Sicuramente, in brani come "Another Man Down" o "An Empty Shell" ciò che spicca è la versatilità e l'agilità del cantante, che fa sfoggio di tutta la sua abilità e di tutta la sua estensione vocale.
La componente progressive si concentra nel riuscitissimo "Show Me How To Live", ovvero dieci minuti di musica che colpisce il cuore, grazie alla struttura della canzone, con degli ottimi cori e da un ritornello convincente, e chi legge sicuramente concorderà che trovare dei ritornelli accattivanti oggi come oggi è una bella impresa. Anche se, chi scrive trova che, nel complesso, mentre l'ascolto procede brano dopo brano, si potessero esaltare di più le chitarre, un po' appiattite e forse poco corpose da un punto di vista dei suoni. Quest'album è una bella sorpresa, un piacevolissimo crescendo di emozioni e di sensazioni, che culmina nello splendore della già citata title-track e in "Half Past Loneliness", per poi scemare nella conclusiva "Angel's Gone", che serve meramente per calmare gli animi.
Certo, c'è chi potrà obiettare che sette brani potranno essere un po' pochi, dato che i brani durano di media cinque o sei minuti, eccezion fatta per un brano lungo dieci minuti, ma sicuramente questa scelta porta a non aver alcun filler, fortunatamente. I brani hanno una qualità complessivamente buona e non ci sono pressoché momenti morti. Quindi, questo "Show Me How To Live" è chiaramente consigliato a tutti i fan della band, ma anche a chi si avvicina per la prima volta a questo gruppo, dato che ricorda alcune atmosfere e sonorità del leggendario e venerato "Paradox".