Senza troppi giri di parole, questo "Goccia Dopo Goccia" nasce attraverso una gestazione abbastanza lunga, della durata di circa tre anni. Il full-length di debutto presenta sette tracce estremamente piacevoli e ben equilibrate, dove il cantautorato della fortunata tradizione italiana, presente nella titletrack o in "A Testa In Giù", si fonde con il brio di una leggera matrice elettronica come "Di Cosa Ha Bisogno La Gente", dal testo impegnato, che affronta tematiche di carattere sociale. Non si scade nel melodramma pieno di autocommiserazione, caratteristica che sembra esser stata adottata da alcuni cantautori ed artisti degli ultimi anni, al contrario: l'artista in questione riesce a bilanciare in maniera fresca e leggera l'introspezione e l'attenzione per la società che lo circonda. I brani, poi, non sono nemmeno tanti, evitando così di farcire di riempitivi il debutto, cosa non facile per chi pubblica il proprio primo disco. Così come le influenze di cantautori come Ivano Fossati, o somiglianze e rimandi ad artisti come Daniele Silvestri o Niccolò Fabi, sono appena accennati e non disturbano l'ascoltatore, riuscendo così a non suonare troppo derivativi o privi di personalità.
Insomma, a conti fatti questo "Goccia Dopo Goccia" è un lavoro ben ponderato e ben confezionato, per essere un debutto. Scivola via con la giusta leggerezza, mescolata ad un'adeguata incisività e buon gusto negli arrangiamenti. Non rimane altro che attendere ulteriori sviluppi nella carriera di Francesco Ferrazzo.