Biohazard
Reborn In Defiance

2012, Nuclear Blast
Hardcore

Recensione di Eleonora Muzzi - Pubblicata in data: 23/01/12

Ai Biohazard bisogna dare un merito: quello di aver creato un'intera scena musicale. I Nostri hanno fuso sonorità metal, hardcore punk e rap, gettando le fondamenta per il nu metal, genere che imperversò negli anni '90 grazie all'opera di alcune band diventate poi celeberrime a livello mondiale. Da allora, nel bene e nel male, il nu s'è fatto sentire parecchio e si è evoluto, scostandosi nettamente dalle basi gettate dalla band newyorkese, che invece si è mantenuta all'incirca com'era agli inizi, nel 1987: cattiva, brutale, con poco spazio riservato a frizzi e lazzi di dubbia utilità e una buona dose di consistenza. Questo, tuttavia, non faccia pensare che i Nostri si siano fermati agli anni 80 e che da lì non si siano mossi, mettendo radici come un albero - cosa che li avrebbe resi fissi, immutabili e alla lunga noiosi. Non è questo il panorama che abbiamo davanti.

Reborn In Defiance” è il classico album dei Biohazard: trasuda cattiveria e difficoltà, si respira l'aria dei block di New York, dei suoi quartiere malfamati, delle gang di strada che si scontrano (pare quasi di vedere un episodio del serial televisivo “Law And Order”). Tuttavia, con un'attitudine estremamente “down to earth” e poco dedita alla ricerca della particolarità o di quant'altro, i Biohazard hanno tirato fuori dal cilindro qualcosa di nuovo. Tra i classici elementi che hanno sempre contraddistinto la musica dei Nostri, l'ormai superstite trio ha infilato una componente diversa, in un certo senso melodica: un coro, un ritornello, un bridge o un refrain che spunta come un animale selvatico in mezzo alla foresta, quando non te lo aspetti, e ti colpisce nel modo più favorevole possibile. Basti pensare a “Killing Me”, che dal titolo farebbe pensare a chissà quale pezzo hardcore vecchio stile, e invece ha un tono quasi sommesso, più tranquillo rispetto al resto dell'album. Alla stregua di un brano heavy metal, nel mezzo compare addirittura un bell'assolo di chiara ispirazione ottantiana che dona un altro tocco di novità al pezzo.

Si ritorna sui vecchi binari con “Countdown To Doom”, e l'album continua a seguire la stessa direzione per qualche brano fino a “You Were Wrong”, che invece ha tutte le caratteristiche della power ballad vera e propria, con arpeggi, BPM molto bassi, voci soffuse (per quanto possibile), nonché una durata considerevole (andiamo oltre sei minuti). A seguire, “Skullcrusher” riscuote nuovamente l'ascoltatore. Già resa disponibile in download gratuito qualche tempo fa, questa canzone ha fatto da apripista all'album e ne rappresenta bene lo spirito. A parte i due (tre se consideriamo l'outro strumentale) brani più lenti, il resto viaggia sulla stessa lunghezza d'onda, e quando vi ritroverete ad ascoltare l'album ve ne accorgerete. Chiude la particolare “Season The Sky”, brano strumentale dai tocchi blues che racchiude una sorta di summa del full-length con un inaspettato utilizzo dei sintetizzatori per ricreare un quartetto d'archi.

Per chiudere, “Reborn In Defiance” è il classico album dei Biohazard con qualche tocco in più che rende il tutto più particolare e più piacevole da ascoltare (i due lenti rompono gli schemi, innalzano il livello di attenzione e rilassano le orecchie dell'uditorio). Alcuni brani possiedono una potenza devastante la cui carica si rivelerà solo in sede live, quindi non c'è che da sperare in un prossimo tour che preveda una data nel nostro paese.



01. 9:IIIX6.941
02. Vengeance Is Mine
03. Decay
04. Reborn
05. Killing Me
06. Countdown To Doom
07. Come Alive
08. Vows Of Redemption
09. Waste Away
10. You Were Wrong
11. Skullcrusher
12. Never Give In
13. Season The Sky

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