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Eleven

2011, Tannen Records
Garage Rock

Recensione di Alberto Battaglia - Pubblicata in data: 25/02/12

Voci semidemenziali e anacronistiche, riff scoppiettanti e graffianti, scaletta allegra e trascinante: ecco una band che si diverte e sa far divertire, i veronesi Home. Prendendo spunti dai cari anni 60, dal garage alla Hives, dall'indie rock, dal brit pop e dal più classico rock'n'roll, la band veneta sforna un album che si ascolta d'un fiato, fresco, spumeggiante, ma insospettabilmente curato nel dettaglio, dagli arrangiamenti ai frizzi di stile. Li vedi giaccati e incravattati nella copertina e intuisci che sono un po' Beatles nell'anima: infatti l'elemento che completa le loro canzoni sono le melodie vintage che, dato il clima solare che si respira durante l'esecuzione, sono come il cacio sui maccheroni.

"Eleven" è un disco facile, da spiegare, capire e ascoltare. Le canzoni che lo compongono sono il sogno di tutti quei giovani che si atteggiano in modo retrò alla musica e alla moda, rimpiangendo di non aver visto con i propri occhi uscire nei negozi "Sgt. Pepper", per tale ragione i motivi di modernità più che nella scrittura stanno nell'attidudine scalmanata del trio. Certamente, se non fosse sorretto da un songwriting ispirato, "Eleven" non sarebbe molto più di un operazione di aggiornamento di vecchie coordinate, ma notiamo con sorpresa che praticamente nessuna traccia è inutile: ogni brano è dotato di almeno un'idea intrigante o di qualcosa che non t'aspetti.

Apre le danze "Cowards", animalesca e veloce, prende un po' dagli Hives salvo poi dimostrare con assolo e cambio di ritmo che le cose non sono poi così prevedibili e ovvie; la voce è un concentrato di immaturità e tasso alcolico andante, l'affiatamento è perfetto. Gustosa, poi, "Love Love Love" nella sua gigioneria tra il 60s e le urla punk. Ancor più gustosa "Fat Boys", che gioca con i riff dell'attrezzario Ac/Dc per contestualizzarli in brano orecchiabile e freschissimo. Con "Soldier Of Love" gli Home sembrano, consapevoli o meno, la controparte italiana ai Royal Republic; sempre più incalzanti. Con "Fabienne" appare il primo brano più lento; la voce risente della lezione di un certo Liam Gallagher, sebbene questo gusto brit pop presente nella melodia anche in questo caso un bel fraseggio di chitarra ravviva dal rischio di piattezza o ovvietà. Gli agganci melodici sono ovunque tanto che inutile esporli tutti; in "Your Picture" sono i Beatles a tornare alla mente, incorniciati nei soliti riff garage... e poi una coda-assolo che un piccolo gioiellino. Chiude l'album un brano surfeggiante, "The Goonies 'R' good Enough", dotato di tutti quei coretti ye-ye che praticamente non si sentivano dai tempi "She Loves You".

Abbiamo visto tanti richiami al passato, ma gli Home sono riusciti a ottenere dal vecchio qualcosa di estremamente vitale. Ogni cosa è filtrata da una precisa filosofia personale, che impregna ogni brano di stile, carica e positività. Fare un disco facile, senza per questo renderlo banale è un merito non da poco.



01. Cowards
02. Do You Remember?
03. Love Love Love
04. Fat Boys
05. Soldier Of Love
06. There's No Need To Complicate This Life, Everything Is Gonna Be Alright
07. Fabienne
08. Confession
09. Your Picture
10. Around Here
11. The Goonies 'R' Good Enough

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