Samael
Above

2009, Nuclear Blast
Black Metal

Recensione di Stefano Risso - Pubblicata in data: 12/04/09

Da una band come i Samael non si sa mai cosa aspettarsi. In uno scenario musicale che fa dell'immobilismo e del riciclo di idee la principale ragione d'essere (almeno nella stragrande maggioranza dei casi), la musica dei fratelli Vorph e Xy regala sempre approdi per nuovi spunti di riflessione, vista la forma mutevole della creatura plasmata dagli svizzeri lungo venti anni di carriera.

Diciamo subito che a mio avviso, Above, non è un capolavoro, e non è nemmeno uno dei lavori più riusciti dei nostri, eppure dischi del genere sono quasi da benedire, da accogliere, al di là dei gusti, come qualcosa di salutare, per noi e per la scena. Sì perché, anche in questa occasione, i Samael hanno stupito il proprio pubblico, ritornando alle radici black metal del proprio sound, dopo averlo abituato (e deliziato), con la svolta elettronica degli ultimi lavori. Se dall'esterno può sembrare in fin dei conti una cosa di poco conto, del tipo andare a ripescare le vecchie canzoni e riproporle con un tocco differente, una volta entrati nelle trame di Above, ci si rende conto che i nostri non si sono certo limitati a questo, sapendo unire tutte le sfaccettature della complessa storia dei Samael, racchiudendole in un disco potente, brutale e glaciale.

Il tutto dando una precisa identità ai brani, che non appaiono semplici remake, ma figli del periodo che ha portato alla realizzazione di Above. Black metal dicevamo, puro e semplice black metal, declinato ovviamente alla maniera dei Samael, dove chitarre e drum machine sono poste in primo piano, insieme alla voce lancinante di Vorph, lasciando a testiere e programming un ruolo marginale, deputato a fare da tappeto su cui i nostri sprigionano una rinnovata violenza che non può che fare la felicità dei primi fan. Canzoni dirette e snelle, che puntano dritto al sodo, senza orpelli, senza alleggerimenti elettronici, forse fin troppo semplici, probabilmente la cosa che più grava sul giudizio complessivo di Above, che tende a perdere mordente con il passare delle tracce. Del resto era proprio nelle intenzioni della band comporre un disco “semplicemente” metal, tanto che nei piani iniziali degli svizzeri, questo lavoro doveva essere un progetto separato, essendo Above il perfetto opposto di Era One.

Cosa rimane da dire, se non che ogni disco dei Samael è una sorpresa. Che possano piacere o meno, bisogna dare atto a questi musicisti di saper rinnovare e mutare la propria musica ad ogni pubblicazione, di non rimanere fermi, di guardare sempre avanti, non tradendo mai la propria storia. Al giorno d'oggi una rarità.



01.Under One Flag    

02.Virtual War    

03.Polygames    

04.Earth Country        

05.Illumination    

06.Black Hole    

07.In There        

08.Dark Side        

09.God's Snake    

10.On the Top of It All   

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