Tombs
Winter Hours

2009, Relapse Records
Sludge

Recensione di Riccardo Calanca - Pubblicata in data: 12/04/09

Di una cosa sono certo, i Tombs hanno azzeccato il nome: atmosfericamente cadaverici e mortalmente pesanti come un cimitero scozzese alle cinque di pomeriggio, quando svaniscono le ultime luci del crepuscolo. A parte l’orribile copertina, "Winter Hours" è un album estremamente difficile da valutare, sotto tutti i punti di vista. Musica mai sentita, mi sconvolge e mi incuriosisce, mi sdegna e m’affascina, mi lascia perplesso e pieno di interrogativi. Tecnicamente bravi, ma dalle idee molto confuse, i Tombs sono un terzetto di Brooklyn freschi di un bel contratto con la Relapse Record, mica male per essere un debut!

Dove saranno mai le ragioni del loro ingaggio? Nuovi orizzonti, sonorità mai sperimentate, tecnica e un gran calderone di suoni e atmosfere. La cosa stupefacente è che nonostante tutta questa confusione, la musica riesce a non essere mai così stagnante e banale da spegnere il lettore e far volare il disco dalla finestra, anzi, più l’ascolto e più mi ci perdo. Metal? Post-Rock? Doom? Stoner? Sludge? NuMetal? Dark-Goth? Core? Nessuno di questi e tutti insieme vanno a formare la musica di Winter Hours, aggressività e negatività trasudano dalle note ossessive e ripetitive, dal growl convincente a tratti devastante e da un pulito lagnoso quasi a sembrare un lamento lontano sperduto nella notte, di quelli che non ti fanno dormire. Atmosfere opache da apocalisse e violenza, disperazione, confusione e morte, negatività!

Queste sono le parole che forse meglio descrivono alcune delle sensazioni provate durante l’immersione nel regno dei Tombs, un mondo in cui perdersi è facile e rimangono solo due vie da percorrere: potrete tornare indietro e non volerne sapere più niente, oppure rimanere a vagare sperduti e disorientati nei loro territori musicali, siete liberi di scegliere, questo dipende strettamente dalle emozioni personali di ognuno di noi. Certo è che questi  tre americani non scherzano per niente e solo il tempo potrà stabilire se ci troviamo difronte alla nascita di un nuovo genere o se invece siamo solo in presenza di un accozzaglia di sonorità dissonanti e malvagie che non avrà alcun riscontro. Provare per credere, per farvi un’idea basta che vi andiate a cercare il video di Gossamer su Youtube e stare a guardare il pezzo scelto come opener del disco e come primo singolo della band. Se vi convince e vi incuriosisce allora vi consiglio di acquistare Winter Hours e di ascoltarlo almeno venti volte prima di trarre conclusioni!

Probabilmente l’intento dei Tombs è proprio quello di riuscire a trasmettere attraverso la loro strana musica un insieme di sensazioni di terrore, violenza e disorientamento che normalmente è difficile provare, o rendersi conto di viverle nel momento in cui le viviamo. Forse è da qui che nascono pezzi come The Great Silence, Merrimack e The Divide, catastrofici e solenni, dissonanti e oscuri, potenti, ricchi di tutte le sfumature provenienti dal lato dark dalla musica che conferiscono ai pezzi un mood esageratamente oscuro e caotico.

Nuova scommessa da parte della Relapse, per i Tombs una grande opportunità di emergere a livello internazionale, anche se sono abbastanza sicuro che dal vivo sarà molto difficile ricreare queste cupe atmosfere.



01. Gossamer

02.Golden Eyes

03.Beneath The Toxic Jungle

04.The Great Silence

05.Story Of A Room

06.The Divide

07.Merrimack

08.Filled With Secrets

09.Seven Stars The Angel Of Death

10.Old Dominion

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