Attenzione, però: bollare i 3 Years Hollow come una band di ragazzini desiderosi di emulare padri e fratelli maggiori potrebbe rivelarsi affrettato. Perché il quintetto, a ben guardare, non è poi così sprovveduto: prova ne è la storica "Chemical Ride", un successo da 40 mila visualizzazioni su Youtube. Il problema, semmai, risiede nel trittico d'apertura di questo "The Cracks": un buon esempio di come si possano mescolare riff abrasivi e ritornelli orecchiabili, toni cupi e melodia - forse anche troppo. Perché una volta che i nostri hanno sparato le loro cartucce migliori l'attenzione cala a picco, e non c'è verso di risollevarla. È allora che tornano a bussare gli interrogativi che "The Devil's Slave" riusciva - seppur a fatica - a zittire, e la mancanza di personalità inizia a farsi dolorosamente evidente. Il gioco dei rimandi, del "dove l'ho già sentito?" finisce per perdere interesse anche alle orecchie dell'ascoltatore più motivato, e i giudizi possibili si riducono a due. Che i 3 Years Hollow in fondo abbiano solo bisogno di crescere, e comunque meritino una seconda possibilità. O che di band di hard rock melodico sia pieno il mondo, e dei 3 Years Hollow, di conseguenza, si possa fare tranquillamente a meno.