I Morgana Lefay rientrano nel glossario che elenca quei gruppi poco fortunati a livello di vendite nonostante le autorevoli prestazioni. Molto poco seguiti; gli svedesi hanno costruito le recenti vittorie dopo il fallimento commerciale con la Noise, ritornando sui propri passi firmando per la diligente Black Mark che ci invia, in questa occasione, il singolo promozionale intitolato "Over And Over Again", antipasto del novello "Aberrations Of The Mind".

Grand Materia, penultima registrazione, ha messo in evidenza la caparbietà, la costanza e l’efficacia di un gruppo in grande condizione, intento a proseguire a testa bassa per la sua strada e ha fornito indicazioni precise sul processo di sviluppo di un sound in regolare crescita. Proviamo ad analizzare nel dettaglio i due nuovi arrivati.

Over And Over Again
La partenza in sordina non preoccupa, le chitarre di Tony Eriksson e di Peter Grehn si alternano sapientemente per quello che definirei brano atmosferico. E’ la voce di Charles Rytkönen a regalare le emozioni più forti, decisa ed espressiva come nelle migliori occasioni. Piacciono, inoltre, le soluzioni vocali filtrate. Stupendo il suono della batteria di Pelle Åkerlind nonostante la manifesta semplicità delle sue partiture.

Face Of Fear
I ritmi si intensificano ma la voce arrochita di Charles regna incontrastata, ancora una volta. Ultra-moderni i suoni delle chitarre, eccellente il coro che precede lo stuzzicante ritornello. Da segnalare l’assolo di Tony nel frangente centrale: corto ma esaustivo per un pezzo che, se possibile, è preferibile allo stesso singolo d’apertura.

Pur senza stravolgere il patchwork sonoro collaudato negli anni, i Morgana Lefay convincono con una sorta di metallo verace e vorace; merito anche di una produzione estremamente pulita e potente, elemento propagandistico che svolge egregiamente la funzione ad esso affidata. Senza sbilanciarci troppo ed evitando di sperperare voti esorbitanti a favore di soli due brani, ci coccoliamo questo singolo in attesa di Aberrations Of The Mind. I presupposti per fare bene ci sono tutti.